Roma. Sergio Mario Illuminato presenta l’ultimo capitolo di “iosonovulnerabile”, progetto artistico transdisciplinare che indaga la vulnerabilità non come segno di debolezza, ma come forza creativa capace di rigenerare e ridefinire la nostra percezione del mondo. Dal 7 dicembre all’11 febbraio 2025, a Villa Altieri, Palazzo della Cultura e della Memoria Storica, sono esposti i lavori realizzati dall’artista durante la residenza nell’exCarcere Pontificio ottocentesco di Velletri, tutti caratterizzati da una profonda connessione con la storia del luogo, a cui attingono per dar vita a una narrazione visiva sull’umanità, fragile e al tempo stesso capace di trasformarsi. Il progetto fonde pittura, scultura, fotografia e cinema, rispecchiando la visione di Illuminato, il quale considera la realtà come un organismo complesso e stratificato. Corpo pulsante dell’esposizione sono gli Organismi Artistici Comunicanti, 15 opere “vive” su tela composte da pigmenti organici e metallici in continua mutazione, a cui si affiancano gli scatti della serie fotografica “Terre rare”, il cortometraggio “Vulnerare” e il filmato “Corpus et Vulnus”, trasformando Villa Altieri in un autentico atelier di ricerca: un luogo in cui lo spettatore, immerso fra le opere in mostra e circondato da memorie statutarie antiche e moderne, è invitato a esplorare il dialogo tra passato e presente, svelando i significati nascosti del processo creativo. Con questo progetto, l’artista si confronta con la propria produzione, esponendo ogni vulnerabilità nei fallimenti e negli errori e trasformando la materia viva in opportunità di cambiamento e crescita personale. All’inaugurazione, in scena la performance omaggio a Pier Paolo Pasolini: “Who is me” del Teatro Valmisa con Lucia Bendia, drammaturgia Elia Castello e Lucia Bendia.