Lucca. Fuori da venerdì 4 marzo per Formica Dischi (distribuzione Artist First), il nuovo singolo di Aliperti dal titolo “Isola”. Il cantautore originario di Lucca torna con un altro brano indie-pop per parlarci dell’importanza di trovare una propria dimensione, un luogo sicuro in cui potersi aprire ed essere se stessi.
“Questa canzone parla del bisogno di trovare la propria isola in mezzo al chiasso e alla frenesia della città, un posto dove potersi aprire senza dover parlare e dove gli istanti prendono una forma e un peso diverso”.
Daniele Aliperti, in arte Aliperti, fin da piccolo ha sempre avuto verso la musica un approccio immediato iniziando col pianoforte fino ad arrivare alla chitarra e al canto. Da lì in poi è un crescere continuo e ad oggi “Isola” rappresenta l’apripista verso il suo primo album. Con lui abbiamo fatto una piacevole chiacchierata. Ha le idee chiare e la spensieratezza dei vent’anni ma con un occhio al futuro.
Il 4 marzo è uscito il tuo nuovo singolo “Isola”. Di cosa parla il brano?
Il singolo parla del bisogno di trovare una propria bolla distaccata dagli impegni e dai problemi della quotidianità dove rifugiarsi per un po’ di tempo. Per fare questo non è necessario uno spazio privato sconfinato, va benissimo una camera in mezzo al chiasso della città con la persona giusta, che potremmo essere noi stessi.
Ho letto che “Isola” è il brano che anticipa l’uscita del tuo primo album. Quale sarà il tema dominante? Che sonorità dobbiamo aspettarci?
Il tema centrale dell’album che uscirà è la fotografia, intesa sia come rappresentazione per immagini delle storie raccontate, sia come oggetto che effettivamente quelle storie può racchiuderle tra i colori impressi sulla carta. La sonorità va in direzione del cantautorato pop moderno, senza però privarsi di influenze di generi diversi tra cui il rock.
Nonostante la tua giovane età per essere un emergente hai un sound molto riconoscibile. Dove nasce la tua musica? Dove trovi l’ispirazione?
La musica e il genere che scrivo attualmente hanno preso una forma più riconoscibile quando a 18/19 anni ho scritto la prima canzone in questa direzione artistica, con la ricerca di immagini e suoni che a me suscitavano emozione. L’ispirazione ha una natura un po’ poliedrica, a volte mi fulmina in modo casuale mentre guardo fuori dalla finestra, mentre guido o mentre dormo, altre semplicemente provo un po’ ad autoindurmela improvvisando con il piano o la chitarra.
L’Aliperti del domani che progetti ha per il futuro?
Il primo progetto chiaramente è l’uscita del disco, che sarà pure il mio primo disco quindi ha quel qualcosa di magico per me. Però, se guardo verso l’estate, un altro obiettivo importante che vedo è quello di portare la mia musica dal vivo in più occasioni possibili, adesso che musica sta iniziando a riprendersi dopo due anni in cui è stata messa a dura prova.