Milano. “Jazz & Movies Reloaded: incontri ravvicinati tra jazz e cinema” è il nome del singolare progetto realizzato dal trombettista, compositore e arrangiatore Marco Mariani, che alla guida del suo sestetto si esibirà sabato 3 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano per l’undicesimo appuntamento stagionale dell’Atelier Musicale, la rassegna in bilico tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio. Insieme al leader suoneranno Franco Bagnoli (sax contralto), Nicola Pecchiari (sax tenore, clarinetto, EWI), Claudio Pozzi (pianoforte, tastiere), Luca Zollo (contrabbasso, basso elettrico) e Nicola Stranieri (batteria). La musica per film e telefilm legata a polizieschi, thriller, cult di fantascienza ma non solo (che coprono un lasso di tempo che va dagli anni Sessanta agli anni Ottanta del secolo scorso) viene riproposta in chiave jazzistica, intrecciandosi a brani di jazz che hanno caratterizzato alcune epoche della storia della musica di derivazione afro-americana. La forma privilegiata per questo incontro è la suite, grazie alla quale ogni spunto filmico può percorrere un viaggio pluridirezionale incrociando parte del mondo del jazz appartenente al proprio periodo storico. Dal modalismo Hard-Bop di Magnum P.I. al funky elettrico di Ironside, passando per le rarefatte atmosfere wheeleriane di M.A.S.H. e quelle afro di The Saint, Mariani ha creato un paesaggio sonoro ricco di riferimenti noti, ma anche aperto a spazi di intenso solismo e di ampio interplay. Questa è, quindi, una delle proposte legate all’intreccio tra differenti mondi sonori che caratterizza da sempre la filosofia dell’Atelier Musicale e che in questa XXIX edizione sta trovando ampio spazio. Trombettista di grandi possibilità strumentistiche, Marco Mariani si è diplomato sia in tromba classica sia in Jazz ed è solista della Civica Jazz Band di Enrico Intra, della Artchipel Orchestra di Ferdinando Faraò, della Montecarlo Night di Nick The Nightfly e della Swing Band di Paolo Tomelleri, oltre a dirigere da anni il BJBU, il Bocconi Jazz Business Unit dell’Università Bocconi, con il quale ha partecipato a importanti rassegne e realizzato progetti speciali sul rock progressivo, sulla musica per film e su Kenny Wheeler. Apprezzato docente ai Civici Corsi di Jazz (di cui oggi è responsabile), ha scritto con Emilio Soana tre metodi didattici per tromba jazz ed è musicista la cui lezione guarda tanto al Miles Davis elettrico quanto all’improvvisazione radicale, quest’ultima praticata con l’artista visuale Gianluca Codeghini nel progetto “Private Pattering”, primo esempio europeo di noise narrativo. Proprio il nucleo del BJBU è al suo fianco in questa originale quanto coinvolgente proposta.