Roma. Dal 3 al 15 gennaio 2023, al Teatro Sala Umberto, torna Peppe Barra con la “Cantata dei Pastori”. “A Messa, o a Teatro!” Questo dilemma, al termine della cena della Vigilia, negli anni passati, metteva in crisi il popolo napoletano. Messa di mezzanotte o “La Cantata dei Pastori”, sempre a mezzanotte, ma a teatro? Peppe Barra è riuscito a mantenere questo appuntamento rituale, questa rappresentazione popolare, per più di quaranta anni. Prima con Roberto De Simone, che l’aveva riscritta come spettacolo della Tradizione musicale Campana, poi con la madre Concetta Barra e Lamberto Lambertini, nei teatri d’Italia e d’Europa, infine da solo per tutti gli anni seguenti. Uno spettacolo che, pur attenendo al poema religioso, al dramma pastorale e alla commedia dell’arte, il popolino aveva trasformato, nel corso del settecento, dell’Ottocento e del Novecento, in un gustoso e glorioso pasticcio di sentimento religioso e di teatro comico. Peppe Barra, di nuovo insieme con Lamberto Lambertini, la ripropone quest’anno in una nuovissima edizione, per offrire all’affezionatissimo pubblico sorprese continue, colpi di scena imprevisti, risate irrefrenabili e lacrime di commozione, come quando il papà o la nonna decidevano a mezzanotte di optare per il Teatro, portando noi bambini, senza più sonno, ad attendere, tremanti d’eccitazione e anche di paura, che l’enorme sipario si aprisse. Peppe indosserà l’amata maschera di Razzullo, pulcinellesco scrivano, mentre i panni di Sarchiapone li indosserà Lalla Esposito, ricomponendo così la coppia teatrale che ha riscosso tanto successo nella scorsa stagione, per reinventare le buffe vicissitudini dei due poveracci napoletani catapultati in Palestina, dalla fame il primo, dai suoi crimini il secondo, proprio nei giorni dello scontro titanico tra gli Angeli e i Demoni, mentre Maria e Giuseppe cercano un riparo per la nascita del Figlio di Dio. Questo spettacolo, oltre alla regia di Lamberto Lambertini, conserva la squadra vincente dell’ultima produzione: musiche Giorgio Mellone, scene Carlo De Marino, costumi Annalisa Giacci, disegno luci Francesco Adinolfi.