Milano. La Casa degli Artisti di Milano apre il mese di settembre proponendo un viaggio alla scoperta dei suoi atelier. Dal 10 al 15 settembre ogni atelier sarà aperto al pubblico per conoscere e approfondire i progetti degli artisti che abitano gli studi presentando ogni giorno un programma specifico.
Il viaggio parte dal piano terra dove è allestita la mostra “La memoria delle cose” di Luca Coser che ruota intorno ad un polittico composto di cinque tele di grandi dimensioni a cui l’artista ha lavorato durante il periodo di residenza alla Casa. Ognuna delle 5 tele cita alcuni personaggi importanti nella formazione dell’artista – citazione che non ha nessun intento didattico ma che si propone come superficie specchiante, come enigmatica tessitura di “narrazioni multiple e frammentarie” che vanno molto al di là delle figure evocate che emergono come fantasmi da un orto immaginario e si presentano in maniera fantastica e ironica.
All’interno della mostra di Coser, durante l’opening di martedì 10 a partire dalle 20.00, Dario Buccino presenterà una performance di arte sonora basata sul suo Sistema HN® (hic et nunc). Compositore e inventore di strumenti musicali, Buccino esplorerà forme di creazione e acustificazione che indagano l’intensificazione della percezione dell’essere, unendo consapevolezza corporea, composizione e scultura sonora.
Proseguendo al primo piano, Martina Mura, vincitrice della Coppa Luigi del Premio Nocivelli, presenterà il suo progetto “Bancadati”. L’artista esplora temi di biodiversità e mappatura del territorio, utilizzando il linguaggio grafico-pittorico per indagare luoghi interiori personali e collettivi, con particolare attenzione al seme come simbolo di orientamento e possibile ricostruzione di luoghi, e propone uno sguardo diverso sul mondo naturale nei centri urbani. Mercoledì 11 settembre alle ore 18.30 un talk tra Martina Mura e la curatrice del progetto Julia Rajacic indagherà i punti cardinali della sua ricerca e le esplorazioni fatte durante la sua residenza a Milano. Il pubblico sarà quindi invitato a partecipare a un’esperienza pratica di ricollegamento al potenziale sensoriale e simbolico dei semi.
Sullo stesso piano, Roberto Rup Paolini svilupperà un’installazione immersiva multidisciplinare sul tema del dormiveglia. L’artista, con background nel cinema, combina video e pittura per esplorare lo spazio tra veglia e sonno, evocando atmosfere e sensazioni comuni dall’infanzia attraverso elementi figurativi arcaici e simbolici. All’interno dell’installazione ospiterà “La danza della mora”, performance a cura di Stefano Ghidetti, venerdì 13 settembre alle ore 18.30.
Sempre al primo piano, Isabella Nazzarri e Anna Caruso presenteranno “Paesaggi Liquidi”, un dialogo artistico sulla fluidità e l’impronta mnemonica. Il progetto offre un’esperienza immersiva con installazioni su diversi livelli, coinvolgendo lo spettatore in un’interazione di movimento e proponendo un allestimento germinativo di carte, appunti e immagini. Caruso e Nazzarri parteciperanno alla prossima edizione di “Festival Maestrale”, con la mostra “Geografie della Memoria” organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici di Duccio che intende confermare il proprio impegno nel sostenere e promuovere in modo continuativo l’opera creativa degli artisti che nel tempo sono stati coinvolti nelle proprie iniziative. Nel 2019, durante un periodo di residenza artistica presso Santa Giulia Frantoio Arte (Piombino, LI), sede secondaria dell’Associazione Amici di Duccio, Nazzarri e Caruso hanno lavorato sul concetto di “paesaggio liquido”, dando il via a riflessioni e cambiamenti nel loro successivo lavoro che le hanno accompagnate negli anni fino ad oggi. La presentazione del progetto “Paesaggi Liquidi” avverrà giovedì 12 settembre alle 18.30.
L’atelier recentemente intitolato a Hidetoshi Nagasawa ospiterà la residenza di Margherita Morgantin che per l’Open House realizzerà un’installazione di accoglienza/trasformazione che mette insieme elementi del paesaggio e segnali tecnici raccolti nei sopralluoghi di manutenzione e riparazione dei treni. Segnali della calma e dell’attenzione che riguardano i tempi sospesi negli intervalli di percorso, per gli esseri viaggianti e per i corpi metallici dell’infrastruttura. Qui il viaggio fisico si ferma e inizia un altro tipo di percorso, solitario e condiviso allo stesso tempo.
Al secondo piano, un progetto di sinergia artistica denominato “Under the 2nd floor” unirà arte urbana e musica in un percorso esperienziale. Tre artisti urbani (Marco Teatro, Luca Di Maggio, Pablo Pinxit) collaboreranno con i producer e compositori Mamakass in una residenza artistica, creando un racconto evolutivo di musica e immagini radicato nelle culture urbane degli anni ’90, che culminerà in un happening rizomatico che ha lo scopo di indagare le emozioni del processo creativo. Martedì 10 settembre alle ore 21.00 ci sarà la preview dell’happening assemblage experience “Under the 2nd Floor” (su invito) che verrà presentata al pubblico mercoledì 11 settembre alle ore 21.00.
Infine, sempre al secondo piano, Gino Lucente, artista visuale sperimentatore di diversi media, compositore e performer musicale, per la prima tappa del suo programma di residenza dal titolo “LA FOLLIA E LE MONTAGNE DI” offrirà al pubblico una performance musicale del gruppo art/rock da lui fondato King Tongue. Per l’occasione sarà proiettato un video di Barnaba Fornasetti dal titolo “Fornasetting”. La performance sarà sabato 14 settembre alle ore 21.00.