Roma. Lunedì 20 maggio alle ore 21 la Compagnia Umberto Orsini porta in scena “A proposito di gatti” con Umberto Orsini, uno spettacolo di Umberto Orsini e Paolo Di Paolo.
“Un bel gatto: forte, dolce e vezzoso
Passeggia nel mio cervello
Come a casa sua”.
Così inizia una celebre poesia di Charles Baudelaire dedicata al felino più amato dalla letteratura. Da qui prende spunto l’idea di Umberto Orsini e Paolo Di Paolo di lavorare su uno spettacolo teatrale dove al centro c’è uno degli animali insieme più familiari e misteriosi. Presente fin dall’antichità nell’immaginario umano, fra mito e spiritualità, il gatto è sempre stato al centro dell’immaginazione degli scrittori. Si presta alle storie come un protagonista silenzioso e sfuggente, o come una comparsa illuminante e ambigua, un compagno di viaggio astuto e perfino ironico. Dal “Sonetto per i miei gatti” di Torquato Tasso a T.S. Eliot, l’intera storia della letteratura è segnata da zampe feline che percorrono ogni pista. Quella del giallo o del “gotico”, come in Edgar Allan Poe: gatti neri che corrono via lasciando scie di mistero. Quella dell’amicizia fra essere umano e “gatti molto speciali”, come li chiamava Doris Lessing, magari capaci di inventarsi una loro città, come accade in un racconto visionario di Murakami. Da Maupassant a Kipling, da Keats a Christina Rossetti, fino alla nostra Elsa Morante, un viaggio sorprendente fra gatti, gattini, gattacci e gattari accompagnato dalla colonna sonora della indimenticabile opera musicale “Cats”.
Paolo Di Paolo è nato nel 1983 a Roma. E’ autore dei romanzi “Raccontami la notte in cui sono nato” (2008), “Dove eravate tutti” (2011, Premio Mondello), “Mandami tanta vita” (2013, finalista Premio Strega), “Una storia quasi solo d’amore” (2016), tutti nel catalogo Feltrinelli. Molti suoi libri sono nati da dialoghi: con Indro Montanelli, a cui ha dedicato “Tutte le speranze” (2014, Premio Benedetto Croce), con Dacia Maraini, Antonio Tabucchi, Nanni Moretti. Per il teatro ha scritto “Istruzioni per non morire in pace” (2015) e adattato “La classe operaia va in paradiso” (2018), entrambi con la regia di Claudio Longhi. È tradotto in diverse lingue europee.