Pordenone. È stato protagonista di pordenonelegge in una delle prime edizioni, nel 2005, ed è tornato nel 2017. Intanto, nel 2016, aveva vinto il premio Hemingway per la Letteratura. Luis Sepulveda ci ha lasciati, e lo piangiamo oggi perché il virus ce lo ha strappato, ma abbiamo anche il dovere di ricordarci della sua vita: esemplare e avventurosa, la vita di un viaggiatore appassionato, che scopriva il mondo a ogni nuova tappa con la curiosità e lo sguardo innocente di un ragazzo. Fondazione Pordenonelegge, a poche ore dalla notizia della sua scomparsa, ricorda lo scrittore cileno Luis Sepúlveda: un uomo sempre dalla parte degli ultimi, capace di combattere per un mondo migliore, per una rivoluzione ecologica, che ci ha lasciato libri che palpitano di senso di giustizia. Oggi lo piangiamo, ma dobbiamo ricordare la sua vita, vissuta pienamente, fino in fondo, con divertimento e grazia. Una vita che si ha incrociato anche il pubblico di pordenonelegge e del Premio Hemingway, lasciando nella memoria di chi ha avuto la fortuna di seguirlo e di incontrarlo il segno di una esperienza unica, arricchente e gioiosa.
“Ricordo di avergli personalmente consegnato il Premio Hemingway nel 2016 – racconta il sindaco di Lignano Luca Fanotto – e di averlo conosciuto, al di là dell’altissimo valore letterario, come una persona di grande gentilezza e disponibilità. La sua statura umana, d’altra parte, si è riverberata nelle sue opere: ha narrato per noi le vicissitudini dei popoli oppressi, si è schierato per le cause dell’emancipazione e dell’ecologia, a Lignano quattro anni fa ha portato la sua esperienza e ha veicolato la sua sensibilità e attenzione ai temi del disagio sociale. Aspetti sui quali riusciva a catalizzare anche l’attenzione dei giovani e giovanissimi attraverso favole e apologhi legati a questioni che sono oggi centrali, come la sostenibilità e la difesa dell’ambiente”.