Milano. La straordinaria attesa per “Tosca”, il capolavoro di Giacomo Puccini che il 7 dicembre inaugura la Stagione 2019/2020 con la direzione di Riccardo Chailly, la regia di Davide Livermore e un grande cast, nasce dalla popolarità del titolo, dal prestigio degli interpreti, dalla sempre maggiore partecipazione della città e di tutto il Paese all’avvenimento della Prima scaligera. Il Direttore Musicale Riccardo Chailly prosegue un percorso di ricerca prima ancora che esecutivo che ripropone le opere di Puccini in versioni che tengono conto delle conoscenze musicologiche più aggiornate, come ormai è prassi comune con gli altri grandi compositori. Dopo “Turandot”, “La fanciulla del West”, “Madama Butterfly” e “Manon Lescaut” è la volta di “Tosca”, che incredibilmente non era stata mai scelta per un 7 dicembre e che giunge per la prima volta in scena nella primissima versione di Roma del gennaio 1900.
“Tosca”, in programma dal 7 dicembre 2019 all’8 gennaio 2020, è diretta dal Maestro Chailly – che appena insignito del prestigioso Diapason d’Or come Artista dell’anno in Francia giunge così alla sua ventitreesima opera alla Scala dal debutto nel 1978 – in un allestimento del regista Davide Livermore alla sua seconda Prima consecutiva insieme alla scenografa Cristiana Picco (Studio Giò Forma), con i video di Paolo Gep Cucco (D-WOK) e i costumi di Gianluca Falaschi. In scena un cast stellare che vede protagonista Anna Netrebko, massima interprete della parte nel nostro tempo, e due cantanti e musicisti amatissimi alla Scala come Francesco Meli che sarà Cavaradossi e Luca Salsi come Scarpia. Saioa Hernández, già applauditissima interprete dell’Attila inaugurale del 2018, canterà il ruolo del titolo nelle rappresentazioni di gennaio ma anche in tournée in Giappone nel settembre 2020.
La Stagione che si apre con “Tosca” si presenta estremamente ricca, con 15 titoli d’opera e otto di balletto oltre a un fitto calendario di concerti. Nella Stagione d’opera, in cui il Maestro Chailly tornerà anche al repertorio internazionale con “Salome” di Richard Strauss, resta centrale il repertorio italiano con tre titoli di Verdi, due di Rossini, uno di Ponchielli cui si aggiungono il Verismo con Montemezzi e Giordano e l’avanguardia storica con Luigi Nono. La scuola francese torna con Gounod e Debussy mentre il repertorio tedesco conta accanto al già ricordato Strauss titoli di Wagner e Schönberg oltre a Händel nel progetto barocco.
L’importanza ormai globale del 7 dicembre, che è internazionalmente riconosciuto come avvenimento capitale della vita musicale e teatrale, è anche l’importanza di un Teatro che non solo incarna dal 1778 la tradizione del melodramma italiano, ma costituisce un simbolo di eccellenza della Città e del Paese in cui opera, interagendo costantemente con le istituzioni, le aziende, i cittadini che per noi sono molto più che semplice pubblico. Per questo ringraziando i suoi Partner in occasione del loro decisivo sostegno alla Serata inaugurale, il Teatro alla Scala sottolinea il valore di collaborazioni che dal 7 dicembre si estendono all’intero arco della Stagione e alle molteplici attività che ogni giorno rendono vivo e partecipato il nostro Teatro. Accanto alla normale programmazione sono numerose le attività nate da una progettualità comune con i Partner, a conferma di un patrimonio di idealità e di eccellenza condiviso, fondato su valori di qualità, condivisione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico italiano, proiezione internazionale e investimento sul futuro attraverso il coinvolgimento delle giovani generazioni.