Bologna. Teatro Valdoca arriva in scena, dal 16 al 18 maggio, con “Il seme della tempesta. Trilogia dei Giuramenti”, un progetto speciale per il Teatro Arena del Sole, che presenta interamente i tre capitoli della trilogia diretta da Cesare Ronconi, scritta da Mariangela Gualtieri e che vede in scena 12 giovani attori/danzatori e altri 20 allievi in una grande azione corale.
La trilogia de “Il Seme della Tempesta” parte con un concerto, Non ancora, eppure già, atto di adorazione e di ammutolimento che predispone il pubblico all’ascolto. Due musicisti, Enrico Malatesta alle percussioni e Attila Faravelli al suono, sono immersi in una sequenza di immagini riprese al presente, con una particolare tecnica messa a punto da Cesare Ronconi, percorrendo l’abisso che sta prima del linguaggio.
La seconda parte, “Discorso ai vivi e ai morti”, vede al centro una figura arcaica ed esausta, interpretata da Mariangela Gualtieri, attorniata dal vociferare del coro. Pone parole quasi testamentarie, un lascito in versi di chi sta per disimparare tutto, di chi sta per dimenticare tutto, sul punto di entrare nel grande mistero. Da questa accettazione tremenda e pacificata, da questo sguardo al culmine, fra un passato che si sta compiendo e un futuro ignoto, nasce poi l’esuberanza dell’ultima parte della trilogia.
La terza parte, “Giuramenti”, che porta in scena 12 giovani interpreti d’eccellenza, ha la solennità, la follia, la determinazione appunto di un giuramento, e si appoggia alle forze che il giuramento convoca. In realtà nessun giuramento viene pronunciato, ma è l’intero spettacolo a giurare: al teatro in primo luogo, una dichiarazione d’amore che ha l’apertura di un abbraccio e l’impeto di una bestemmia, e poi alla vita, semplicemente, a ciò che più ci tiene vicini e vivi.
“I Giuramenti” sono qui pronunciati coi corpi, col canto, con la danza e la parola di chi rappresenta il meglio di noi: i ragazzi, le ragazze, col loro forte attuale disagio.
“Il Seme della Tempesta” chiama attori e spettatori a farsi insieme comunità teatrale, in un patto duraturo con la propria pienezza, “fedeli a se stessi e al mistero”, in questo tempo che spegne e separa.
I 20 giovani allievi saranno selezionati e formati in quattro laboratori presso il DAMSLab/Teatro, in collaborazione con il Centro La Soffitta – Dipartimento delle Arti, Università di Bologna. La direzione dei laboratori è di Cesare Ronconi, con Mariangela Gualtieri (versi), Lucia Palladino (movimento), Elena Griggio (voce e canto), Lorella Barlaam (studium).
“Ora che la parola vana dà così abbondante spettacolo, bisogna tentare in teatro una parola sacramentale. Abitare lì dove la parola viene rimessa nella vita, nel tentativo di dotarla di nuovo delle proprie potenze. Per questo occorrono i corpi, con la loro energia danzata, il canto, e tutta la forza della scrittura registica che in qualche modo doma, zittisce e potenzia quella parola”.