Catania. Qualche giorno fa ho avuto il piacere di intervistare Giusy D’Arrigo, pittrice riconosciuta a livello internazionale che, nell’ottobre scorso, in occasione dell’Assemblea Nazionale di SIEDAS (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo), è stata nominata Socia Emerita della stessa.
Come è nato l’amore per la pittura e la scultura e come ha scoperto il suo talento?
Sin da piccola ho sempre provato il pulsante desiderio di raffigurare in qualche modo la realtà in cui ero immersa: un semplice muro bianco, con grande dispiacere di mia madre, diventava una tela dove riportare personaggi dei cartoni animati, oggetti della vita di tutti i giorni e creature fantastiche. Ho scoperto e coltivato questa mia passione nel luogo dell’arte per antonomasia, la mia città natale, Parigi, dove ammiravo folgorata i pittori e i ritrattisti che lavoravano nella zona di Montmartre.
Quanto della città in cui è nata è ancora presente nelle sue opere?
Parigi ha rappresentato la culla del mio talento: la meraviglia e lo sgomento unici al mondo che questa città è in grado di donare a chi la visita, soprattutto agli artisti, sono stati la ninfa vitale della mia ispirazione. Nonostante io mi definisca una donna che ha sempre la valigia in mano, Parigi è il luogo dove torno più spesso per ritrovare queste emozioni e quella intimità famigliare che solo la “nostra casa” è in grado di darci. Terminati gli studi e prima di approdare all’arte moderna astratta di cui mi occupo oggi, sono nata come artista figurativa e negli impressionisti, sbocciati proprio nell’ambiente parigino, ho trovato lo spunto alla base delle mie prime tele e creazioni. Solo successivamente, rifacendomi ai classici, ho iniziato a sperimentare il magnifico contrasto creato dalla lucentezza e la brillantezza dei materiali metallici accoppiati con il nero della lava, che oggi popola le mie opere.
Oggi anche l’arte e la sua fruizione sono diventate partecipi del continuo sviluppo tecnologico che caratterizza la nostra era e, recentemente, lei ha partecipato al “Blockchain Forum Italia”, occasione in cui ha parlato proprio di questo tema. Cosa pensa dei cambiamenti che stanno rivoluzionando il panorama artistico?
L’arte per rimanere tale deve mantenersi al passo con le innovazioni e le scoperte della sua epoca. Un paradigma artistico per lasciare la propria impronta deve essere un urlo al nuovo e al cambiamento e oggi ciò può avvenire solo se i mezzi usati sono anch’essi portatori di novità.
L’evoluzione dell’opera d’arte è quella di divenire virtuale, ma ciò, a mio giudizio, non può accadere scindendo l’opera stessa dalla sua materialità, che ne rimane il fulcro vitale.
Oltre che artista, lei è anche autrice di un libro, “Al di là delle nuvole. Sulle ali del mio Angelo”, pubblicato con la casa editrice Curcio l’11 novembre del 2022.
Questo libro racconta la storia di vita di mio fratello Angelo che non solo è stato fondamentale nella mia vita famigliare e personale ma ha avuto un ruolo da protagonista anche nel mio diventare artista. Angelo mi ha insegnato qualcosa che lo studio e le esperienze che ho vissuto non sarebbero mai stati in grado di darmi: l’arte di essere sé stessi e di spingersi sempre oltre ai propri limiti, grazie a tenacia e determinazione. In quanto pilota, Angelo ha toccato con mano e visto con i propri occhi le vette di monti che, ad un primo impatto, sembrano irraggiungibili e ha spinto me a fare lo stesso nel mio lavoro. Con il racconto di parte delle nostre vite e del nostro legame spero di ispirare i lettori a trovare il coraggio e la resilienza necessari a raggiungere le loro cime personali.
In occasione dell’Assemblea Nazionale di SIEDAS ha offerto una performance di action painting. Cosa rappresenta questa realizzazione nel suo percorso artistico?
L’action painting regala un’opportunità rarissima: quella di assistere al processo di creazione. Si tratta di un momento di grande vulnerabilità per l’artista che, per quanto possa avere un’idea del risultato che vuole ottenere, non sa precisamente come apparirà la sua opera una volta terminata. Soprattutto per chi come me è un creatore meticoloso, è una vera e propria sfida in quanto l’esposizione al pubblico è immediata, non c’è la possibilità di poter rivedere e affinare il proprio lavoro che, in quanto arte, deve essere in grado di colpire gli spettatori senza subire alcun ritocco.
Per l’Assemblea di SIEDAS ho voluto celebrare la terra dove ci trovavamo, la Sicilia, e per farlo ho scelto di riunire in un’unica tela i quattro elementi, Luce, Acqua, Terra e Fuoco che in questa regione si uniscono in una stupenda armonia.
Infine, posso chiederle qualche accenno ai suoi progetti futuri?
Mi trovo in un momento di grande fermento creativo che, da un lato, vede la presentazione del mio libro in varie città italiane e, dall’altro lato, è popolata da vari progetti artistici di cui, un po’ per scaramanzia e un po’ per forza maggiore, potrò discutere solo una volta portati a termine.
È stato emozionante e coinvolgente poter parlare, anche solo al telefono, con un’artista del calibro di Giusy D’Arrigo, la cui passione e il cui talento sono percepibili già attraverso la voce. Le facciamo un grande in bocca al lupo per la presentazione del suo libro e speriamo di poter ammirare presto altre sue creazioni!