Milano. “La Musica ai tempi del Covid, parafrasando il titolo di un famoso romanzo, è stato ed ancora è il costante assioma della nostra Fondazione in questo periodo di sfide continue.” Così il Direttore Generale e Artistico della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano “Giuseppe Verdi”, Ruben Jais, rinnova anche per la Stagione 2020-2021 l’impegno dell’Orchestra Verdi a fornire al suo pubblico la musica dal vivo, “pur rispettando tutti i necessari protocolli di sicurezza, il distanziamento per pubblico e musicisti”.
Un’apertura col botto, quella prevista per la serata di domenica 20 settembre alle ore 20.00, che vede rinnovata l’amicizia tra laVerdi e il Teatro alla Scala, la cui gentile ospitalità consente anche quest’anno all’Orchestra di inaugurare sul suo palco la propria stagione, ospitalità che attesta quella vicinanza tra le istituzioni culturali della nostra città, ora più preziosa che mai.
Mentre la vicinanza tra letteratura e musica è alla base del repertorio scelto per il programma del concerto inaugurale del 20 settembre, data in cui il Maestro Claus Peter Flor, Direttore Musicale dell’Orchestra Verdi, si troverà sul palco del Piermarini in compagnia di una solista d’eccezione, astro nel firmamento della lirica, e in particolare del repertorio wagneriano oltre a quello per soprano e orchestra: Petra Lang, una fuoriclasse che si è perfezionata con leggende della vocalità, da Dietrich Fischer-Dieskau a Peter Schreier. Di Gustav Mahler, Petra Lang interpreterà i “Rückert-Lieder”, la raccolta di cinque Lieder che il compositore boemo realizzò tra il 1901 e il 1904, un fiore con cinque petali ricamati sui testi del tardo-romantico Friedrich Rückert, un poeta che parlava quarantaquattro lingue, tra europee ed orientali, e la cui disinvoltura metrica persuase numerosi compositori, oltre a Mahler, a musicarne i pezzi. Da Franz Schubert a Richard Strauss, Hugo Wolf e Alban Berg.
A fare da pendant a queste gemme del repertorio per voce e pianoforte, un altro lavoro sinfonico che dalla letteratura trae la sua linfa: “Taras Bulba”, rapsodia per orchestra composta durante l’intero arco della Prima Guerra Mondiale, tra il 1915 e il 1918, da Leós Janàcek, su ispirazione dell’omonimo romanzo di Nikolai Gogol. Dall’opera di Gogol il compositore boemo rimane incantato, specie, come s’intende, dalla figura del protagonista, il comandante dei cosacchi di Zaporoski, morto eroicamente dopo una lotta cruenta contro i polacchi. Del romanzo, Janàcek “dipinge” in musica tre episodi, dando vita a questa splendida rapsodia sinfonica, appunto, tripartita.
Dopo il felice esperimento della Beethoven Summer, laVerdi è felice di tonare a far musica, inaugurando un trimestre ricco di iniziative caratterizzate da un’invidiabile varietà della proposta musicale, con “un’offerta che coprirà la quasi totalità delle giornate, per consentire l’ingresso al maggior numero di persone possibile”, come afferma Ambra Redaelli, Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico Giuseppe Verdi. Una varietà tangibile a partire dai repertori proposti (trenta autori diversi), fino alle diverse modalità di fruizione che connotano le varie rassegne che arricchiscono la programmazione (“Crescendo in Musica, Musica & Scienza, 2×1, POPs”).
E di certo il Teatro alla Scala, il tempio della musica milanese, è il miglior luogo dove inaugurare e dare il giusto impulso a un trimestre musicale diversificato e ricco come non mai.