Milano. LaVerdi riparte nella sua programmazione e, dopo una breve pausa dalla fine della Beethoven Summer, ricomincia a far risuonare l’Auditorium di Largo Mahler.
E proprio nel segno di Gustav Mahler si apre la nuova stagione dell’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”. Dopo il concerto inaugurale, nell’ambito del quale del compositore boemo abbiamo ascoltato gli struggenti “Rückert-Lieder”, cantati da Petra Lang, giovedì 24 settembre alle ore 20.30, venerdì 25 settembre alle 20.00, sabato 26 settembre alle 18.00 e domenica 27 settembre alle 16.00, laVerdi ospita un’altra cantante di fama internazionale, Anna Lucia Richter, per suonarci insieme la “Sinfonia n.4 in Sol maggiore”, nella versione “ridotta” per orchestra da camera, realizzata dal tedesco Klaus Simon.
Composta fra il 1899 ed il 1901, la peculiarità della Quarta Sinfonia è rappresentata senz’altro dal quarto e ultimo movimento, che era originariamente un lied per soprano scritto nel 1892, “Das Himmlische Leben” (La vita celeste), tratto da “Des Knaben Wunderhorn”, il ciclo di poesie e canti popolari pubblicato in tre volumi dal 1805 al 1808 da Clemens Brentano e Achim von Arnim.
Approcciandosi alla Quarta Sinfonia di Mahler, una domanda sorge spontanea: è musica ‘assoluta’, spiegabile solo col linguaggio musicale stesso, oppure allude ad altro, e prevede una sorta di programma d’altra natura? Probabilmente entrambe le posizioni sono valide: la Quarta non ha un ‘programma’ in senso stretto, cioè non fa riferimento a un testo letterario narrativo come chiave di lettura, ma ciononostante illustra ‘qualcosa’. Ciò che viene mostrato coincide con un ‘panorama interiore’, un vissuto (per dirla con Husserl e Merleau-Ponty) e una precisa visione del mondo: “Se si vuole scrivere della musica – scrive Mahler a Bruno Walter – non è possibile dipingere, poetare, descrivere. Tuttavia ciò che si mette in musica è sempre l’essere umano, è un musicista che vi si deve esprimere, non un letterato, un filosofo, un pittore”. Per mezzo della musica Mahler vuole dunque esprimere in ultima istanza sé stesso, e la Quarta Sinfonia è esempio lampante di questa predisposizione.
Dopo la “Beethoven Summer”, laVerdi è felice di tornare a far musica in Auditorium, inaugurando un trimestre ricco di iniziative caratterizzate da un’invidiabile varietà della proposta musicale, con “un’offerta che coprirà la quasi totalità delle giornate, per consentire l’ingresso al maggior numero di persone possibile” – come afferma Ambra Redaelli, Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico Giuseppe Verdi. Una varietà tangibile a partire dai repertori proposti (trenta autori diversi), fino alle diverse modalità di fruizione che connotano le varie rassegne che arricchiscono la programmazione (“Crescendo in Musica, Musica & Scienza, 2×1, POPs”).