Foggia. La band foggiana Le Ipotesi ritorna con un nuovo brano, il terzo singolo, intitolato “Una storia a tre”, dopo aver debuttato con “Siediti qui” e “La Bestia”, brani che rievocano dolci speranze di un amore a noi vicino ed eterno e la consapevolezza della pandemia sui nostri vissuti.
La band composta da Antonio Pelullo (synth e voce), Marcello Milano (chitarra e voce), Carlo Guidone (chitarra e voce), Pietro Di Taranto (basso), Angelo Pipoli (batteria), è pronta a sorprenderci con un brano pretenzioso, dalle sonorità moderne, mix di diversi stili e, allo stesso tempo, ricercate.
Il nuovo singolo “Una storia a tre” rappresenta l’evoluzione della band dal punto di vista stilistico e compositivo, affrontando il tema di una storia complicata che suscita curiosità grazie ad un susseguirsi di emozioni inaspettate. Il brano sembra essere il racconto di una scena di una storia affrontata da tre persone, descrivendo il perfetto connubio dei più classici tradimenti dell’uomo verso la donna, banale e scontato.
La situazione però potrebbe sorprendere: ma se accadesse che la donna tradita traesse piacere da questa storia diversa, alternativa? Da una storia maschile e maschilista, frutto del patriarcato, è la donna a divenire la protagonista e a ribaltare le sorti del tutto, allontanando gli stereotipi del tradimento. “Sai, non ti ho perduta mai”, così un verso della canzone recita, dando all’ascoltatore dei segnali scontati all’inizio fino al suo proseguimento “Sono il regista di una scena di nudo, uno nell’altro come Psiche e Cupido, vieni via con me o vengo io da te, ti va di ritornare in quell’hotel, sei nella lista degli incontri di judo, collezionista delle calze che sfilo, ti va di fare un giro su da me”, dando per scontato che l’uomo sia l’artefice del tutto, un demiurgo che plasma la sorte di una storia a tre. Ma la situazione si ribalta “Vuoi l’accesso dei miei guai, perdo l’equilibrio, siamo già borderline”, l’uomo non si aspetta questa reazione dalla donna, il suo essere presente in questa storia a tre, l’essere ella stessa la protagonista e non subire la situazione.
Il singolo diventa manifesto di un amore vissuto, si fa eco di emozioni piene di consapevolezza, assecondando quell’incontrastabile e primordiale meccanismo alchemico che muove l’amore, il più antico dei sentimenti, con la saggezza e la libertà di poter amare, in qualsiasi modo e tempo, chiunque procuri piacere senza giudizi.