Firenze. Al Teatro Niccolini di Firenze, da venerdì 24 a domenica 26 maggio, iNuovi mettono in scena “Le ragazze di Sanfrediano”, uno dei più popolari romanzi di Vasco Pratolini. Il gruppo di giovani attori, a cui il Teatro della Toscana ha affidato la gestione della sala di Via Ricasoli, hanno condotto un lungo laboratorio di drammaturgia, guidato da Nicola Fano, per trarne un copione teatrale.
“È una creazione corale – afferma Fano – l’ipotesi di partenza era trovare un nostro futuro nel nostro passato: e chi meglio di Pratolini poteva venirci in aiuto? Pratolini è Firenze che si trasforma e si ritrova. Il futuro è la solidarietà, la riscoperta della comunità. Perché, in fondo, “Le ragazze di Sanfrediano” raccontando un gruppo di giovani donne che si ribellano al becero gallismo di un inetto, suggerisce la possibilità di affrontare e superare i problemi facendo gruppo. Ciò che dovremmo fare di più, oggi, in Italia”.
L’allestimento, coordinato dallo stesso Nicola Fano, vuole rendere omaggio a un narratore e a una città, rimettendo l’una e l’altro al centro dell’attenzione del pubblico e proponendo, come faceva Pratolini, la città di Firenze come una metafora di un’Italia che stava abbandonando vecchi cliché senza ancora averne, pienamente, identificati di nuovi.
Con Maddalena Amorini, Maria Lucia Bianchi, Alessandra Brattoli, Federica Cavallaro, Beatrice Ceccherini, Anastasia Ciullini, Davide Diamanti, Fabio Facchini, Ghennadi Gidari, Francesco Grossi, Filippo Lai, Athos Leonardi, Claudia Ludovica Marino, Luca Pedron, Laura Pinato, Vittorio Pissacroia, Nadia Saragoni, Sebastiano Spada, Filippo Stefani, Erica Trinchera, Lorenzo Volpe. I costumi sono del Laboratorio d’Arte del Teatro della Pergola, le scene di Federica Elisa Francolini.
Una produzione della Fondazione Teatro della Toscana.
Uno spettacolo non da ma di Vasco Pratolini. Tutte le parole del copione provengono dal romanzo di Pratolini, siano esse proprie delle parti narrative, siano esse tratte dai lunghi dialoghi. Il lavoro è frutto di un lungo laboratorio di drammaturgia con Nicola Fano, che coordina anche l’allestimento. La produzione è della Fondazione Teatro della Toscana.
“Nasce tutto da una mia idea, che iNuovi e il Teatro della Toscana hanno subito sposato – spiega Fano ad Angela Consagra sul foglio di sala dello spettacolo – i ragazzi, in particolare, si sono letteralmente cuciti addosso “Le ragazze di Sanfrediano”, prima con il copione, poi con lo spettacolo. Partendo dal libro, la nostra operazione rispetto a Pratolini è stata quella di portare in scena dei personaggi immaginari: il narratore, la donna di Sanfrediano o il trippaio, ovvero degli individui appartenenti alla dimensione più tipica del quartiere, capaci di raccontare la città e i sentimenti dei personaggi, utilizzando in scena il linguaggio trovato nella scrittura”.
L’obiettivo è rendere il vero gusto narrativo de “Le ragazze di Sanfrediano”. L’attenzione si è concentrata sui fatti raccontati e sulle riflessioni compiute dai protagonisti, per rappresentare in scena la storia di una comunità che, in un primo momento, subisce il fascino di uno sbruffone bugiardo, ma che poi, alla fine, si ravvede e smaschera le sue bugie.
“Mi sembra una storia molto attuale – riflette Nicola Fano – simile a ciò che sta capitando in Italia oggi: un gruppo di esseri umani ammaliati dal fascino di certe bugie con cui si presenta la realtà. Pratolini, poi, non è la Firenze attraversata dai turisti, ma quella della sua gente, con un’identità e una lingua fortissime; per di più, narrata in un momento in cui, tra la fuga dei tedeschi e la fine della Guerra, era forte la convinzione di dover inventare una nuova solidarietà. Pratolini – conclude – va direttamente al cuore delle cose e riesce a trasmetterle senza fronzoli: questo è l’aspetto che più ci ha aiutato, perché stiamo parlando di un autore poco letterario, ma sicuramente dal forte carattere teatrale”.