Bacoli. Alle Terme – Stufe di Nerone, per quattro domeniche consecutive, 7, 14, 21 e 28 Luglio, si terrà la 8° edizione della rassegna TEATROallaDERIVA (il teatro sulla zattera), ideata da Ernesto Colutta e Giovanni Meola, che ne firma la direzione artistica per il settimo anno.
Manifestazione teatrale unica in Italia e appuntamento fisso del territorio flegreo, offre un programma di forte impatto ed alternativo.
La sua unicità risiede nel far andare in scena gli spettacoli su di una zattera galleggiante sull’acqua, costruita appositamente e posizionata all’interno del laghetto circolare delle Stufe di Nerone.
Uno scenario suggestivo, la distanza dal caos della città, la particolarità dello spazio scenico, tutto concorre ad accogliere un pubblico sempre più numeroso, anno dopo anno, nonché quattro spettacoli che avranno la caratteristica di provare a far ridere, emozionare, pensare, smuovere menti e viscere, in una parola spettacoli che proveranno a creare la magia del teatro.
«Otto anni non sono tanti in assoluto ma lo sono quando una rassegna come questa, che non ha aiuti esterni e si regge sulle proprie gambe sin dall’inizio, riesce a creare un interesse e una partecipazione costanti e crescenti. TEATRO alla DERIVA è un piccolo miracolo di resistenza e presenza su un territorio povero di offerte teatrali nei lunghi mesi estivi. Un piccolo miracolo di cui sono onorato di firmare ancora una volta la direzione artistica per un cartellone che, quest’anno, presenta quattro spettacoli eccezionalmente pertinenti allo spazio scenico (unico e particolarissimo) che li ospita. La nostra zattera galleggiante non poteva essere palcoscenico migliore per un lavoro ambientato in un non-luogo, sorta di isola claustrofobica (‘Chiromantica Ode Telefonica agli Abbandonati Amori’) così come per una drammaturgia del viaggio, clandestino, che si consuma proprio su un barcone (‘Il Viaggio di Nabil’). La zattera diventa spazio scenico perfetto anche per ‘Tre. Le Sorelle Prozorov’ (primo lavoro da me diretto che decido di ospitare in questi anni), un Cechov riscritto con tre sole attrici, perse ed isolate, in particolare da una vita davvero vissuta. E location ad hoc è anche per ‘L’Ammore nun è Ammore’, splendida cavalcata tra i sonetti di Shakespeare, ma in napoletano, versi che prendono il volo pur restando con i piedi ben piantati in terra, anzi al confine tra terra ed elemento liquido.
Sono convinto di aver firmato un cartellone di enorme spessore e valore artistico (dal pluripremiato Lino Musella a Virus Teatrali, da Stefano Amatucci al Civico 14), con un carico di potenza evocativa accresciuto dalla location unica e dal calore del nostro pubblico in crescita anno dopo anno», ha dichiarato alla stampa il Direttore artistico Giovanni Meola.