Roma. Con Michela Lucenti e Balletto Civile, venerdì 7 marzo alle ore 20.30 al Teatro Palladium inaugura il terzo mese di programmazione di “In Levare”, l’unica stagione di danza contemporanea della Capitale, ideata e prodotta dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita| Spellbound con la direzione artistica di Valentina Marini.
La compagnia che da anni si distingue nel panorama nazionale e internazionale per la forte dimensione etica presenta in prima romana “Les Fleurs”, spettacolo che, riprendendo il noto titolo dell’opera di Charles Baudelaire, si concentra sul linguaggio poetico e sul suo impatto rivoluzionario sul corpo contemporaneo, corpo politico, in una visione di libertà e dialogo con la società civile.
L’ambiente musicale è composto da Guido Affini, una partitura di suoni che diventa drammaturgia che nasconde e dissemina frammenti di Leo Ferrè, partiture elettroniche, e refrain subliminali lontani, colonne sonore dei sei personaggi in scena.
“Dopo numerosi progetti in cui il collettivo si è confrontato con pezzi di prosa, questa volta si avvicina alla poesia con uno spettacolo dotato di una ritmica narrativa determinata dai testi del poeta e da scritti originali. Quello di Charles Baudelaire in “I fiori del male” è un unico grande racconto “bucato”, fatto per immagini, con delle fratture in cui ognuno di noi può ritrovarsi, scovando delle fragilità condivise. La raccolta di poesie parla della bellezza dei corpi imperfetti, di personaggi ai margini della società che diventano nuove creature magnifiche. Assonanza importante con il pensiero di Balletto Civile, che da sempre costruisce i propri lavori prestando i corpi a una narrazione lirica di protagonisti che sono anti-eroi” – spiega Michela Lucenti, che dello spettacolo cura la regia e coreografia.
Sei le figure in scena che rappresentano le tematiche cardine: il poeta, la bellezza, il tempo, la noia, l’esilio, la rivolta, la ferita, la città, e infine la poesia stessa. Lo spazio scenico spoglio e materico, accoglie i personaggi come in un’unica installazione luminosa e sonora, dove i corpi producono immagini forti che come tagli in una tela cercano di lasciare un segno grafico nella retina visiva di chi guarda, confondendo il sentire personale alla ferita condivisa della comunità.
“Les Fleurs” dà vita a una drammaturgia di visioni, un copione di immagini, movimento e suoni.
Crediti foto: Margherita Caprilli.