Capua. Ha avuto luogo domenica, presso il cortile dell’antico Palazzo Fieramosca in Capua, l’iniziativa promossa dall’associazione “Architempo”, organizzatrice del “Capua il Luogo della Lingua Festival” e l’ASL Caserta, firmataria del protocollo d’intesa presentato alla sede dell’Unità Operativa di Salute Mentale. Un evento di carattere culturale che ha convogliato all’interno dei suoi suggestivi spazi, i dirigenti sanitari e non solo. Il progetto è stato fortemente voluto dal Dott. Gaetano De Mattia, Direttore del UOSM di Capua e Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Caserta e da Augusto Ferraiuolo, Responsabile del Centro Diurno.
La finalità vuole essere duplice, ricreativa e terapeutica insieme conformemente all’approccio umano e personalistico realizzato dalla Legge Basaglia (L. 180/1978), per mettere al centro del trattamento la persona con i suoi bisogni e le sue aspirazioni, titolare di diritti ma anche di sogni.
Questi ultimi il progetto si propone di realizzare attraverso i libri mediante la destinazione di una Sala Lettura per realizzare inclusione sociale, riscatto e crescita culturale, anche attraverso donazioni dei testi da parte dei cittadini che potranno attivarsi direttamente. Ciò al fine di realizzare insieme una nuova comunità capace di trasformare un luogo deputato al disagio psichico in un luogo di rinascita attraverso le parole che curano. Sensibilizzare per superare lo stigma della malattia mentale, prendersi cura dei fragili e di coloro che vivono una condizione di emarginazione attraverso il potere salvifico delle parole.
Tante le testimonianze che si sono susseguite a sostegno dell’iniziativa – coordinata da Giuseppe Bellone, presidente dell’Associazione “Architempo” – tra cui quella della scrittrice casertana Marilena Lucente che ha affermato la necessità di un progetto capace di generare curiosità oltre che cura; la docente e giornalista Nadia Verdile che, invece, ha voluto ricordare l’esperienza di internamento della poetessa Alda Merini, la quale merita di essere ricordata poiché alla “Terra Santa” – il Pini di Milano – ha dedicato pagine di ardore inconsueto; la dott.ssa Stefania Squillante, scrittrice e membro dello Staff della Direzione Generale ASL Caserta che ha voluto testimoniare, mediante la sua esperienza di formazione, l’importanza della scrittura nel processo terapeutico e curativo della persona. In particolare, “la narrazione, l’autobiografia costituiscono elementi fondamentali” ha affermato Squillante, poiché l’esperienza della scrittura può essere vissuta come esperienza di ricostruzione del sé, del disagio interiore, della rabbia e della depressione.
Successivamente, nell’ottica dell’impegno politico e culturale della città di Caserta, è intervenuta l’Assessore Lucia Monaco la quale, in due anni di intensa attività, si è resa portatrice delle istanze più disparate per generare cultura e incontri. La Professoressa Monaco ha dato vita, col sostegno della sua amministrazione, al “Patto per la Lettura” della Città di Caserta, a cui hanno aderito associazioni e piccole case editrici indipendenti del territorio; all’iniziativa “Un giardino di Libri” che ha visto i giardini di via Gemito riqualificati in veste culturale grazie alla collaborazione sinergica con la Libreria Malìa. Insomma, un incontro che vuole costruire ponti avvalendosi dell’oggetto libro che secondo l’avvocato e giornalista Maria Laura Labriola, “è un nostro amico, è di compagnia” ripercorrendo l’intuizione di Ennio Flaiano allorquando diceva che i libri sono gli unici oggetti a possedere un’anima.