Milano. Dal 2017 al 2023 il fotografo Gérard Uféras, già autore di importanti volumi sul Corpo di Ballo dell’Opéra di Parigi e del Bol’šoj, è tornato regolarmente alla Scala a documentare l’attività del Balletto scaligero seguendo ballerini, maître e coreografi in sala ballo, in scena e dietro le quinte. Oggi il suo lavoro è al centro di un libro curato da Paola Calvetti e edito da Il Saggiatore insieme alle Edizioni della Scala e di una mostra curata da Paola Calvetti e Livia Corbò allestita da Margherita Palli al Museo Teatrale alla Scala dal 12 febbraio al 14 settembre dal titolo “Lo sguardo nascosto – La danza dietro il sipario”. Il volume contiene 160 fotografie divise in una sezione in bianco e nero principalmente dedicata al lavoro di preparazione in sala prove e una a colori dedicata al palcoscenico. Lo ha curato Paola Calvetti, che firma anche il testo sul fotografo e la danza, mentre Valeria Crippa approfondisce storia e caratteristiche della Compagnia. Silenzioso testimone, attento a cogliere quella speciale umanità dei ballerini, Uféras ci fa vedere quello che il pubblico non vede. Guardando oltre il visibile, incrocia le storie dei danzatori con la verità che si nasconde dietro l’immagine di un mondo fatto di perfezione estetica. L’obiettivo del fotografo, indugiando sui dettagli curiosi di una coreografia della vita, si lascia sorprendere dall’imprevisto in uno spazio scenico di corpi perfetti e di vita vissuta come su un perenne palcoscenico. Non un servizio fotografico, dunque, sul Corpo di Ballo del Teatro alla Scala oggi, ma la documentazione di un percorso: Gérard Uféras indaga l’esperienza umana attraverso la vita quotidiana della compagnia di balletto scaligera e accompagna il visitatore nelle stanze “segrete” della sala prove, del palcoscenico prima dello spettacolo, dietro le quinte del teatro. L’uscita in libreria è fissata per il 28 febbraio. Il volume colma una lacuna editoriale importante: sul Corpo di Ballo scaligero esisteva infatti soltanto il volume di Luigi Rossi “Il Ballo alla Scala 1778 -1970” per le Edizioni del Teatro, mentre nel 2022 l’Ufficio Stampa aveva pubblicato uno Speciale della Rivista di un centinaio di pagine; entrambi fuori commercio. Dal libro è tratta la selezione di immagini che costituisce il cuore della mostra, curata da Paola Calvetti e Livia Corbò, in assoluto la prima esposizione che il Teatro alla Scala dedica al suo Corpo di Ballo. Il percorso ideato da Margherita Palli insieme a Valentina Dellavia ricrea negli spazi del Museo sale prova e retro-palcoscenico nella giornata tipo di un ballerino fino al momento prima di entrare in scena. Accanto alle foto, una serie di oggetti e installazioni ci ricorda il lungo cammino della danza alla Scala, dai miti del balletto romantico fino a oggi. Lo spettatore viene accolto da una scarpetta della leggendaria Fanny Elssler, icona della danza ottocentesca contestata alla Scala negli anni del Risorgimento perché austriaca; miti più recenti sono evocati dai costumi indossati da Carla Fracci e Rudolf Nureyev nello “Schiaccianoci”. Le sale espositive sono abitate anche dalle Ballerine di carta, sculture di carta create da Caterina Crepax che ripercorrono la storia del tutù dall’Ottocento a oggi. La contemporaneità della danza è rappresentata dalla videoinstallazione “Oltre il velo” della coreografa e regista Valentina Moar con i visual artist Judith Selenko e Peter Venus, il compositore Bojan Vuletić e i ballerini Stefania Ballone e Alberto Terribile: un’opera che trasforma il movimento in un flusso di immagini e suoni. Completa l’esposizione un video curato da Paola Calvetti e Vito Lorusso.