Napoli. Torna in scena al Teatro di San Carlo, dal 18 al 29 gennaio, “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, secondo titolo in cartellone della Stagione Lirica 21/22 del Massimo napoletano.
Il capolavoro del compositore bergamasco sarà rappresentato nella versione di Gianni Amelio, ripresa da Michele Sorrentino Mangini.
A firmare scene e costumi di questa produzione sancarliana, rispettivamente Nicola Rubertelli e Maurizio Millenotti, le luci sono di Pasquale Mari.
Carlo Montanaro sarà sul podio per dirigere Orchestra e Coro del Lirico di Napoli, Maestro del Coro è José Luis Basso. Di rilievo il cast vocale che vedrà nei panni di Lord Enrico Ashton Gabriele Viviani; impegnata nel ruolo del titolo è la statunitense Nadine Sierra che torna al San Carlo dopo il “Gala belcanto” del dicembre 2020 in cui interpretò proprio l’aria “Ardon gl’incensi… Spargi d’amaro pianto”, dal terzo atto di Lucia di Lammermoor.
Sir Edgardo di Ravenswood avrà la voce di Pene Pati, tenore Samoano cresciuto in Nuova Zelanda, al suo debutto in Italia. Raimondo Bidebent sarà interpretato da Dario Russo e Daniele Lettieri ricoprirà il ruolo di Arturo Bucklaw. Completano il cast Tonia Langella (Alisa) e Nicola Pamio (Normanno).
In scena anche il Balletto del San Carlo – diretto da Clotilde Vayer – che eseguirà la coreografia di Stéphane Fournial.
In questa edizione di “Lucia di Lammermoor” è previsto l’uso della glassarmonica, suonata da Sascha Reckert, strumento che Gaetano Donizetti pensò appositamente per la scena della pazzia.
Dramma tragico in tre atti su libretto di Salvadore Cammarano dal romanzo “The Bride of Lammermoor” di Walter Scott, “Lucia di Lammermoor” fu composta da Donizetti in sole cinque settimane. Riscosse successo immediato, fin dalla prima rappresentazione, avvenuta il 26 settembre 1835 proprio al Teatro di San Carlo.