Napoli. L’Associazione Maestri di Strada e l’Aps Trerrote – Teatro Ricerca Educazione presentano “Passaggi”, il lavoro teatrale degli adolescenti del laboratorio di teatro educazione e gli educattori di Trerrote. Il lavoro è frutto del laboratorio di scrittura di Stefania Bruno e della regia e drammaturgia di Nicola Laieta, e andrà in scena per le scuole al Piccolo Bellini mercoledì 27 marzo, in doppia replica alle 10 e alle 12. Un teatro per ragazzi pensato e realizzato con ragazzi. Come spiega Laieta: «Dove se non a teatro gli uomini hanno iniziato a rappresentare, elaborare, confrontare le proprie emozioni, visioni, riflessioni sulla comune condizione umana. Quale se non la rappresentazione di sé stessi attraverso la metafora artistica può essere per dei giovanissimi l’occasione migliore per comprendersi e farsi comprendere da adulti e propri pari. Un teatro per ragazzi pensato e interpretato da ragazzi può dunque divenire un’esperienza educativa straordinaria, per elaborare insieme a loro, attraverso il gioco di specchi che si instaura tra spettatore e attore, dubbi, speranze, inquietudini e aspirazioni di una generazione che vive e cresce in un mondo sempre diverso e sempre uguale a quello in cui sono cresciuti gli adulti che di loro si prendono cura. Quest’anno l’associazione Teatro Ricerca Educazione propone alle scuole medie e superiori la visione di uno spettacolo scritto e immaginato da ragazzi per i ragazzi. Quotidianamente coinvolgiamo giovanissimi e giovani adulti nei nostri laboratori di teatro educazione, in collaborazione con istituti scolastici, enti culturali, istituzioni pubbliche co-progettandoli con psicologi, pedagogisti, docenti, genitori e cittadini. Attraverso lo spazio simbolico e protetto della finzione teatrale, i giovani possono entrare in contatto con le proprie emozioni, ricordi, pensieri e sogni. Il gioco di specchi del teatro innesca nuove rappresentazioni e narrazioni di sé, nuove modalità espressive, comunicative e relazionali, facilitando il riconoscimento di sé anche nelle vicende e nelle emozioni degli altri, favorendo la dimensione relazione, affettiva e partecipativa alla vita della comunità». La scrittura è stato il collante di questo nuovo lavoro. Attraverso i ricordi di infanzia, le quotidianità familiari, il proprio sguardo sulla realtà i giovani protagonisti di questo lavoro hanno messo l’una accanto all’altro le proprie esperienze componendo quasi naturalmente il racconto di un’immaginaria e numerosa famiglia di giovanissimi che alle soglie della propria età adulta è costretta a riunirsi e confrontarsi di fronte a un lutto. Oscillando tra il desiderio di libertà dai reciproci legami e ruoli familiari e la fascinazione e l’incanto che emanano gli oggetti e i ricordi dell’infanzia, il tempo e lo spazio vissuto insieme rallenta e si espande, diventando forse per ognuno l’occasione di rintracciare l’origine del proprio cammino. Le storie di questi giovanissimi si arricchiscono e si confrontano in filigrana alla tragicomica esistenza dei fragili protagonisti di uno degli atti unici più belli di R. Viviani “La musica dei ciechi”. Il laboratorio di teatro educazione da cui nasce questo nuovo lavoro teatrale è diretto da Nicola Laieta e si avvale del coordinamento educativo e dell’aiuto regia Giuseppe Di Somma e della collaborazione artistica di Martina D’Ascoli.