Milano. Dal 1985 milioni di lettori hanno amato “Il racconto dell’ancella”, un libro che ha dato loro risposte ma li ha anche interrogati, come fanno tutti i grandi libri. A partire dal 2017, la serie televisiva ha rilanciato il romanzo all’attenzione internazionale, riportandolo in cima alle classifiche. Ma non è stato solo il supporto della serie a rilanciarlo; il totalitarismo, la riproduzione assistita, l’utero in affitto, la sottomissione del genere femminile e molto altro rendono questo romanzo incredibilmente attuale.
Da quando, alla fine de “Il racconto dell’ancella”, i portelli del furgone si sono chiusi alle spalle di Offred, i lettori attendono di sapere cosa le ha riservato il futuro, se un inizio o una fine, la luce o il buio. Ecco il compito di questo secondo libro, “I testamenti”, che prende avvio quindici anni dopo l’ultima pagina de “Il racconto dell’ancella” e completa l’arazzo con eleganza e arguzia, riuscendo a lavorare sulla perfezione del particolare senza mai perdere di vista il grande scenario.
L’intelligenza luminosa, la scrittura perfetta, la potenza simbolica e il ritmo incalzante di questa straordinaria scrittrice compiono il grande miracolo: trasformano la riflessione politica in emozione. Il messaggio diventa chiarissimo e universale. Il seme della ribellione è ancora annidato in queste pagine e saranno i lettori a trovarlo, a farlo germogliare. “Un capolavoro assoluto della letteratura distopica, un viaggio crudele dell’umanità verso un futuro raggiungibile, e per questo più inquietante, che dentro di sé conserva gli echi di tutto ciò che di mostruoso l’umanità ha saputo immaginare” osserva Valeria Perrella.
Margaret Atwood è una delle voci più note della narrativa e della poesia canadese. Laureata ad Harvard, ha esordito a diciannove anni. Ha pubblicato oltre venticinque libri tra romanzi, racconti, raccolte di poesia, libri per bambini e saggi. Più volte candidata la Premio Nobel per la letteratura, ha vinto il Booker Prize nel 2000 per “L’assassino cieco” e nel 2008 il Premio Principe delle Asturie. Fra i suoi titoli più importanti ricordiamo: “L’altra Grace” (2008), “L’altro inizio” (2014), “Per ultimo il cuore” (2016), “Il racconto dell’ancella” (2017), “Il canto di Penelope” (2018).