Roma. “Non amo le celebrazioni ma quest’anno ricorrono i miei 60 anni di età e i primi 40 di carriera, non potevo non festeggiare questo doppio traguardo” – esordisce così Mario Venuti tornando a calcare il palco del celebre Auditorium romano dopo ben sette anni.
L’artista – accompagnato da Pierpaolo Latina (pianoforte), Giuseppe Tringali (batteria) e Vincenzo Virgillito (contrabbasso) – nel corso della serata ha alternato ai brani più celebri del proprio repertorio anche alcuni dei maggiori successi della musica italiana, sperimentando sonorità vicine al jazz e ricreando un’atmosfera intima ma al contempo travolgente.
Ecco che, accanto a brani storici come “Un altro posto nel mondo”, “Veramente” e “Fortuna”, hanno trovato spazio pezzi come “Figli delle stelle”, “Ma che freddo fa” e “Vita”, già inserite nell’album “Tropitalia”, pubblicato nel 2021 e premiato “per aver riletto brani storici in chiave tropicalista creando ponti culturali tra diversi mondi musicali”; a queste sono poi state aggiunte le intramontabili “Io che amo solo te” di Endrigo e “Il mondo” di Fontana.
Raffinatezza, carisma, contaminazione e sperimentazione sono stati gli elementi essenziali di uno show che per oltre un’ora e mezza ha regalato al pubblico esecuzioni di altissimo livello: l’originalissima voce di Venuti ha senz’altro il pregio di fondersi con molta naturalezza a sonorità che, come sempre, guardano alla tradizione brasiliana, a lui molto cara.
Ne è un esempio la nuova “Napoli – Bahia”, pubblicata da qualche mese, che sarà contenuta nel nuovo progetto discografico dell’artista che arriva a distanza di cinque anni dall’ultimo disco di inediti “Soyuz 10”.
Venuti suona la chitarra da seduto per quasi tutti i brani della setlist: la scelta forse rende il concerto un po’ più statico del solito, ma gli consente di dimostrare le proprie (ottime) abilità di musicista ed è comunque coerente con le atmosfere che caratterizzano l’intero show.
Non mancano tuttavia momenti di maggior dinamicità, in particolare con “Il cuore è uno zingaro” di Nicola Di Bari e “Caduto dalle stelle”, in una inedita e coinvolgente versione samba; tra i momenti più apprezzati dal pubblico sicuramente “Mai come ieri”, brano portato al successo nel 1998 insieme a Carmen Consoli, che ha unito le oltre 300 voci presenti in unico coro.
Se lo scopo di questo spettacolo dal titolo “60 + 40 100% Mario Venuti” era dunque quello di celebrare questa doppia ricorrenza, per l’ex voce dei Denovo non c’era modo migliore di farlo: Venuti si conferma un musicista con grande esperienza, capace di affermare una propria personale e riconoscibile visione artistica, ma allo stesso tempo affamato di sperimentazione, voglia di crescere e di non risultare mai uguale a sé stesso.
Crediti foto: Giorgio Bracchitta.