Hobart. Il 14 giugno, presso il Mac O2 in Tasmania, Australia, in occasione del festival “Dark Mofo”, il compositore anglo-tedesco Max Richter ha eseguito con l’American Contemporary Music Ensemble la sua opera di 8 ore “SLEEP”. Una musica creata per aiutare a dormire e rilassarsi la cui struttura è nata nel 1995, come lo stesso Richter ha dichiarato, e che ha dato vita all’omonimo concept album pubblicato nel 2015.
Un progetto imponente ed innovativo, soprattutto nel modo di fruire il concerto che naturalmente è andato in scena di notte e agli spettatori sono stati forniti uno spazioso letto da campo, due cuscini ed una coperta. In altre parole, la platea è stata priva di sedie.
Si tratta di un format già sperimentato nel 2016 all’Opera House di Sidney: il pubblico è stato cullato dalle note dell’orchestra ed accompagnato dalla musica fino al risveglio alle prime luci dell’alba.
“SLEEP” è un lavoro che si fonda sugli studi neuroscientifici del sonno e comprende 31 variazioni in totale, la cui durata varia da meno di tre minuti a oltre mezz’ora. La composizione intende ipnotizzare le persone fungendo da ninna nanna, come una sorta di antidoto al mondo frenetico circostante, trasportando l’ascoltatore in una dimensione parallela onirica. I diversi movimenti di “SLEEP” sono progettati per integrare e connettersi con i processi della mente addormentata. Il pezzo è caratterizzato da ritmi lenti, note profonde e temi ripetuti regolarmente e lo stesso Richter lo ha descritto come “un rifugio creativo” per il suo pubblico, dove anche coloro che non sono completamente addormentati si ritroveranno in uno stato mentale rilassato, lontano dal solito stress e dalle preoccupazioni quotidiane. “SLEEP” è un «invito a sognare, l’antitesi completa di un rave. Al risveglio, si sviluppa un senso speciale di comunità con il pubblico» – ha dichiarato il compositore anglo-tedesco.
“SLEEP”, inoltre, è stato trasmesso dalle radio di tutto il mondo nella primavera del 2020, durante i primi mesi della pandemia. In quell’occasione, Richter ha evidenziato come il brano rappresenti un invito a mettere in pausa le vite indaffarate di tutti i giorni.
L’opera è una delle più caratterizzanti nella proficua carriera del compositore. Nato in Germania nel 1966, cresciuto in Inghilterra, studia a Firenze con Luciano Berio. È noto al grande pubblico per aver composto la colonna sonora de “L’amica geniale” e per le variazioni de “Le quattro stagioni di Vivaldi”.
Tanti sono i suoi lavori per il grande ed il piccolo schermo: da “Black Mirror” a “Shutter Island” di Martin Scorsese, con l’iconico “On the Nature of Daylight”, ripreso poi anche da Denis Villeneuve nel 2016 nel film “Arrival”. Il suo stile piano e per certi versi neoclassico costituisce la cifra stilistica che lo contraddistingue tra i compositori contemporanei.
L’esecuzione di “SLEEP” è in perfetta coerenza con lo stile musicale nonché con l’obiettivo dell’opera. Il pubblico si può immergere completamente in un oceano di note, attraversando un sogno collettivo che dura un’intera notte. Si auspica che tale suggestivo progetto possa arrivare anche in Europa ed in particolare in Italia.
Crediti foto: Mike Therry.