Roma. È un cast all-star quello che omaggia il poeta, attore e umorista Remo Remotti con la rivisitazione della sua “Mamma Roma addio”: in occasione del centenario dalla sua nascita, viene infatti pubblicata oggi – su tutte le piattaforme digitali – “Me ne andavo da quella Roma…(reloaded)”, celebre brano di teatro-canzone che racconta l’anima di Roma, quella più cruda e autentica.
Il progetto, diretto artisticamente da Tommaso “Piotta” Zanello, unisce alcune delle voci più iconiche della scena romana contemporanea: Carlo Verdone, Carl Brave, Alessandro Mannarino, Valerio Mastandrea, Ditonellapiaga, Daniele Silvestri, Luca Barbarossa ed Emanuela Fanelli.
La rivisitazione realizzata, disponibile dalla mezzanotte del 15 novembre, celebra la nascita, il 16 novembre 1924, di un artista che con le sue opere ha saputo dipingere Roma con colori accesi e talvolta spietati. La figlia di Remotti, Federica, insieme alla moglie Luisa Pistoia, ha promosso l’iniziativa, spiegando come il progetto nasca per “portare ai più giovani il messaggio d’arte e di vita sempre attuale di mio padre, coinvolgendo artisti che oggi rappresentano la romanità contemporanea”.
È una vera e propria “sinfonia di romanità”, firmata da Piotta e Francesco Santalucia, quella che accompagna la nuova orchestrazione musicale del brano, ripensato per unire le radici del passato con un linguaggio moderno. La voce collettiva degli artisti dona infatti profondità e dinamismo al testo originale, una nuova linfa vitale che alterna sapientemente ironia, amarezza e amore per la città eterna.
Il brano, aperto dalla voce di Carlo Verdone, si conclude con il celebre verso “…me ne andavo da quella Roma di merda, mamma Roma addio!”, simbolo di una rabbia universale verso le contraddizioni della capitale, ed è affidato a Emanuela Fanelli, seguita dalla registrazione originale dello stesso Remotti, in una commovente chiusura che riporta il pubblico all’essenza dell’autore.
A impreziosire il progetto è la copertina disegnata da Zerocalcare, che ha ritratto Remotti con il suo inconfondibile stile: barba bianca, occhiali neri e cappello, immerso tra le vie e la gente di Roma, in un omaggio visivo che cattura l’ironia e la vitalità del poeta.
Il brano è accompagnato da un videoclip che alterna immagini di repertorio di Remotti a scene in cui gli artisti coinvolti interpretano i versi in sala d’incisione: da Carlo Verdone a Carl Brave, passando per Mastandrea, Daniele Silvestri e tutti gli altri, in una carrellata che celebra la coralità e la diversità della romanità odierna.
Il progetto, destinato a sostenere Save the Children, non si limita tuttavia a celebrare il passato, ma vuole lanciare un ponte verso le nuove generazioni: “attraverso queste voci, – spiega Federica Remotti, – speriamo di trasmettere ai giovani la forza della visione di mio padre: un’arte che non teme di essere autentica, provocatoria e universale”.
Questo omaggio segna solo l’inizio delle celebrazioni per il centenario di Remotti, con altre iniziative che arriveranno nei prossimi mesi.
Nel frattempo, “Me ne andavo da quella Roma…(reloaded)” risuona come un inno di amore e disillusione per una città eterna, condensati nelle ultime quattro parole che chiudono il brano “..e poi so’ tornato”.