Medimex 2022: Cesare Veronico racconta passato, presente e futuro del festival pugliese

Taranto. Torna il Medimex con doppia location e concerti all’aperto. Taranto e Bari saranno le cornici perfette che riporteranno lo spirito del live. Dal 16 al 19 giugno Taranto ha ospitato la prima tappa Nick Cave and The Bad Seeds e dal 13 al 15 luglio Bari vedrà protagonisti i The Chemical Brothers. Non mancheranno le attività di formazione e studio per giovani autori e operatori del settore e gli incontri d’autore con Diodato, Rancore, Giovanni Truppi, Ditonellapiaga e molti altri, l’intero programma è consultabile sul sito https://www.medimex.it/.
Un evento di questo tipo è frutto di un intenso anno di lavoro. Medimex nasce da una intuizione e dalla dedizione di molti appassionati del settore. Col tempo molti addetti ai lavori hanno messo a disposizione la propria esperienza e la propria professionalità al servizio della categoria per fini formativi, lavorativi e anche turistici. Con Cesare Veronico, coordinatore artistico Puglia Sounds/Medimex, abbiamo fatto una chiacchierata su passato, presente e futuro dell’intrattenimento in Puglia e in Italia.

Come e quando è nata l’idea del Medimex?
L’idea è nata oltre 10 anni fa, nel 2011, con l’amministrazione del presidente Vendola e sostanzialmente era indirizzata agli addetti ai lavori del settore musica e spettacolo. All’inizio era ubicata nella Fiera del Levante di Bari, come una grande fiera espositiva. Successivamente, con la nuova amministrazione e con altri coordinatori e collaboratori si è deciso di portare il Medimex in giro per le città della Puglia. La priorità era di aprire l’evento al pubblico inserendo festival, mostre, panel, incontri d’autore e scuole per giovani autori e produttori. Ci siamo resi conto che la musica poteva rappresentare un ottimo strumento per rilanciare le arti e la creatività pugliese anche per scopi turistici e promozionali.

Il Medimex è diventato un punto di riferimento per molti operatori del settore. Che ruolo ha avuto nel panorama pugliese e italiano?
Nel panorama pugliese è stato un punto di riferimento costante per i musicisti e per tutti gli operatori. I bandi promossi da Puglia Sounds hanno avuto un ruolo fondamentale per la promozione dei loro lavori. Medimex ha accorciato le distanze con le varie realtà nazionali e internazionali. Abbiamo ospitato molti operatori provenienti da tutto il mondo nella regione Puglia. Lo scopo era la condivisione di idee al fine di creare nuove collaborazioni e progetti per la musica pugliese.
In rapporto con il paese ci proponiamo di essere un progetto pilota, augurandoci che possano nascere in tutte le regioni format come i nostri. Ci auguriamo che il lavoro svolto da due figure come Medimex e Puglia Sounds possano essere d’ispirazione. Sarebbe bello se si creasse un qualcosa di simile come le Film Commission. Questo favorirebbe una rete di scambi di informazioni e collaborazioni che agevolerebbe il lavoro svolto da tutti gli operatori de settore.

In tutti questi anni si sono esibiti artisti italiani e stranieri. Qual è l’artista che ricorda con piacere?
È difficile perché ho di ognuno un bellissimo ricordo ma se devo fare un nome dico Iggipop. È stato quello che ha creato maggiore subbuglio e i 50.000 spettatori a Bari ne sono stati la conferma. Si è intrattenuto più giorni nella città: mi ricordo che durante la sua visita come un semplice turista è stato sempre disponibile con i fan che incontrava per strada facendo foto e selfie con tutti, infatti in quei giorni le pagine social erano piene di foto con lui. Non posso non citare Patti Smith, ricordo la magia quando ha cantato “Because the night” nell’aula magna dell’università di Taranto, oppure quando si fermava a mangiare le cozze nelle pescherie di Taranto. In quei momenti di relax lontana dal palco ha familiarizzato con tutti i passanti domandando loro come mai in un posto di mare fosse possibile la presenza di una industria dell’acciaio. Questi sono aneddoti che porto nel cuore con molto affetto in cui ho avuto modo di apprezzare negli artisti le doti professionali ma anche quelle umane che fanno sempre la differenza.

L’artista o la band che vorrebbe portare al Medimex?
Ce ne sono tanti, la lista non è lunga ma lunghissima. Ti posso dire che con Nick Cave ho realizzato un sogno. Con lui abbiamo iniziato a trattare già dal 2017 e sono felice di esserci riuscito. Mi piace tantissimo Steven Wilson, sia da solista che con i Porcupine Tree; ho visto lo show di David Byrne “American Utopia” il quale penso che sia uno dei maggiori show di musica e di teatro di questi tempi. Molti tarantini mi chiedono i Simple Minds. Ci sono tantissimi profili che sono da Medimex. Adesso siamo impegnati con l’edizione 2022 ma stiamo già lavorando anche per la prossima. Durante l’anno trattiamo con molti artisti italiani e stranieri e li selezioniamo in base al tipo di programma che decidiamo di offrire.

L’edizione di settembre 2021 è stata quella del decennale. Come sarà il Medimex nei prossimi 10 anni? Quali saranno le sfide che dovrà affrontare?
Le sfide che ci attendono saranno rivolte a tutto ciò che è il mondo della musica, in particolar modo ai musicisti e agli operatori. Il settore della musica in Italia ha un indotto economico molto sostanzioso con ampi margini di crescita soprattutto per tutte le figure che ne fanno parte. Durante la pandemia i temi dell’industria dell’intrattenimento erano fuori da qualsiasi agenzia in confronto col governo. È necessario compattare tutto il settore per renderlo un interlocutore credibile. Infatti Puglia Sounds e Medimex non devono essere solo un qualcosa in cui organizzare unicamente eventi, ma devono fungere da grandi portavoce di tutta la categoria così da poter affrontare i temi di tutto il settore. Ci auguriamo che il nostro modello possa essere applicabile in tutte le regioni d’Italia. Se si verificherà questo, il Medimex avrà ragion d’essere.

Crediti foto Sharon Zeller.

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