Taranto. Una edizione con un’atmosfera diversa, più matura rispetto alle precedenti. Ogni anno al Medimex si aggiunge un tassello che piano piano va ad assumere un’identità sempre più specifica. Un festival che promuove la Puglia nel mondo tramite la musica in tutte le sue forme e con le sue maestranze.
Il tema dominante di quest’anno è stato l’AI (intelligenza artificiale). La musica ha avuto notevoli trasformazioni, passando dal vinile al cd, fino ad arrivare alle piattaforme digitali e ai social network. Adesso dovrà affrontare la sfida dell’intelligenza artificiale, e per gli addetti ai lavori potrà essere una opportunità oppure un limite alla creatività, sarà il tempo a dirci la verità.
Interessanti sono stati i panel sulla scrittura musicale per le colonne sonore dei film dove Tommaso Colliva (Calibro35) come moderatore ha introdotto Ginevra Nervi, Joan Thiele, Rodrigo d’Erasmo mentre a proposito dell’importanza del catalogo nel business contemporaneo hanno partecipato Ditonellapiaga, Dino Stewart, Francesca Trainini, Leonardo Brondi e Stefano Senardi.
Il Teatro Fusco è stata la cornice ideale per la prima nazionale del film “AngelHeaded Hipster. The Songs of Marc Bolan & T.Rex”, e per i dibattiti sui dualismi della musica: The Notorious Big & TUPAC con Tormento, Michael Jackson & Prince, Beatles e Rolling Stone, Lou Reed & David Bowie, quest’ultimo arricchito con delle riflessioni di Manuel Agnelli su come questo dualismo sia stato di ispirazione per sua carriera e soprattutto per la storia della musica. Successo per il video mapping “Infinite Loop, AI Endless Exploration”, opera originale di Roberto Santoro e Blending Pixels, e per la mostra “Bob Gruen: John Lennon, The New York Years” al MArTA, Museo Archeologico Nazionale di Taranto
L’Università di Taranto e il Conservatorio di musica, situati nella città vecchia, sono stati il centro di continue giornate di formazione e incontri d’autore come quello con i Santi Francesi, intervistati da Dario Falcini. Il duo rappresenta una delle realtà più innovative e interessanti del momento. Gli artisti hanno raccontato il loro percorso musicale passando da Xfactor fino alla partecipazione a Festival di Sanremo, il tutto condito da un’esibizione di alcuni brani che li hanno resi celebri in quest’ultimo anno.
Non sono mancati gli showcase di Spazioporto promossi con la collaborazione della Rete Italiana World Music (Accasaccio, Eleonora Bordonaro, Francesco Moramarco, Kyoto, Salvio Vassallo/Monica Pinto, Sandro Joyeux), KeepOn Live (Comrad, Leland did it, Nebüla, PinhDAR, Rares, Samia) e I-Jazz (Antonello Losacco, Evita Polidoro//NEROVIVO, Jacopo Ferrazza, Pasquale Calò, Maladè, Valentina Fin Cohors, Wasted Generation).
I veri protagonisti sono stati i Live nella Rotonda del lungomare. Il 22 giugno ha aperto lo show il talento tarantino Gaia Costantini in arte Melga. Robert Stillman con la sua musica ha anticipato e introdotto l’atmosfera dei The Smile, il nuovo progetto di Thom Yorke nato durante la pandemia. Thom è un autentico innovatore del suono, ci sono influenze molto marcate per quella che è stata la sua carriera nei Radiohead, ma con questo progetto è riuscito a estrapolare un nuovo sound. Non è stato solo un concerto ma un qualcosa che va oltre. I the Smile sono il nuovo capitolo della carriera di Thom Yorke che riuscirà a sbalordirci negli anni a venire.
Il 23 giugno hanno aperto la serata i Guatemala ma i veri protagonisti sono stati i Jesus and The Mary Chain e i PULP. La band scozzese, che con questo tour festeggia i 40 anni dall’uscita del suo primo singolo, ha intrattenuto il pubblico tarantino proponendo i suoi successi e un inaspettato duetto con Jarvis Cocker. Il compito di far ballare la piazza è stato tutto nelle mani dei Pulp. Un concerto che ha confermato l’enorme presenza scenica del frontman Jarvis Cocker, riuscendo a catturare l’attenzione del pubblico. Ogni suo movimento, condito da colpi scena della scenografia, ha regalato uno degli spettacoli di musica più belli di questa estate. L’esibizione merita senza alcun dubbio il podio tra le performance più belle della storia del Medimex di Taranto.
Infine un pensiero va ad Ernesto Assante, il vero assente di questa edizione scomparso lo scorso febbraio. Una persona che ha contribuito in maniera tangibile al Medimex. Significative e toccanti le parole riportate nella prima pagina del depliant del festival: “Ernesto era con noi quando abbiamo cominciato a lavorare a questa edizione del Medimex, esattamente come quindici anni fa, quando questo progetto è cominciato, così come ogni anno da allora ad oggi. Il Medimex è nato con lui e anche grazie a lui. Ad Ernesto dobbiamo tanto ma, più di ogni cosa, l’averci arricchito con la sua presenza, la sua amicizia, il suo sorriso, la sua curiosità mai sazia e la sua competenza immensa. La sua assenza occupa uno spazio fisico dentro ognuno di noi. Grazie Ernesto, buona musica e buon Medimex, questo è per te”.
Anche quest’anno il duo PugliaSound/Medimex è stato vincente. Il Festival ha raggiunto e sta raggiungendo una notorietà anche al di fuori dei confini nazionali. La line-up non è passata inosservata alle realtà estere e non è da escludere che il prossimo anno il Medimex possa avere la consacrazione che merita. La strada è bella e tracciata, non ci resta che attendere gli sviluppi che sicuramente porteranno a riconfermare quanto fatto bene quest’anno e magari a superarli. L’appuntamento è per l’anno prossimo dal 17 al 21 giugno 2025 sempre a Taranto.
Crediti foto: Ufficio stampa Medimex.