Bologna. Dal 4 al 9 gennaio debutta al Teatro Arena del Sole “Memorie di mani” di Paolo Billi per il consueto appuntamento con la Compagnia del Pratello: in scena otto ragazzi in carico ai Servizi di Giustizia minorile, provenienti da comunità educative del territorio regionale e dall’IPM di Bologna – Larry, Abderrahmane, Anass, Francesco, Ibrar, Khadim, Mouad, Ralph –, e con loro le tre giovanissime attrici Ester Ceccaroli, Giorgia Ferrari, Bianca Porrazzini.
Terzo e ultimo lavoro della trilogia “Padri e Figli”, dopo “Eredi Eretici” del 2019 e “Le orme dei figli” nel 2020, “Memorie di mani” pone al centro del rapporto tra genitore e figli “la mano”: i suoi saperi, i suoi poteri, le sue capacità evocative. Un primo studio è stato presentato a settembre all’interno dell’Istituto Penitenziario Minorile di Bologna, con una compagnia composta da ragazzi dell’IMP.
Questa definitiva edizione vede in scena una compagnia di ragazzi dell’Area Penale Esterna, fatta eccezione per un ragazzo dell’Istituto, il protagonista dello spettacolo, che ha ottenuto il permesso di partecipare a due mesi di prove all’esterno.
Il testo è stato scritto da Paolo Billi e dal rapper Sulemani, che dieci anni fa ha frequentato i laboratori e partecipato a uno spettacolo all’interno dell’IPM di Bologna. Tre anni fa, i due si sono rincontrati in un carcere per adulti e, nel 2021, attraverso un lungo epistolario, hanno scritto alcune scene dello spettacolo, rielaborando spunti letterari su ritmi rap.
“Memorie di mani” è un divertissement in cinque movimenti, a partire da “La fanciulla senza mani”, fiaba dei Grimm in cui un padre, per salvarsi dal demonio, taglia le mani alla figlia. Il fratello compirà un viaggio nell’antico vizio dell’uomo di amputare le mani e del conseguente valore del “dare la mano”. Il protagonista incontra una strana compagnia di spettacolo viaggiante, che, su un vero e proprio ring, propone intratten-menti, in cui vorticano in un turbinio le “mani tagliate”, prese dalle pagine di Basile, Maupassant e Nerval.
Sul quadrato si alternano due squadre contrapposte di guitti e pulcinella; un match di boxe tra un artista-pappagallo e un corvo-intellettuale; una serata di shadow boxe, in cui sgorgano, nelle solitudini, tante memo-rie di mani di figli e di padri.
“Memorie di mani” s’inserisce nel progetto “Stanze di Teatro Carcere” del Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, che ha visto per il triennio 2019-2021 sei registi impegnati in sette carceri della regione – Forlì, Ferrara, Modena, Castelfranco Emilia, Ravenna, Parma, Bologna – e presso i Servizi di Giustizia Minorile, sul tema padri e figli.
Il progetto regionale di Teatro Carcere è reso possibile dal Protocollo d’intesa sull’attività di Teatro in Carcere firmato tra Regione Emilia-Romagna (Assessorati Regionali alla Cultura, Welfare, Formazione), Provveditorato regionale Amministrazione Penitenziaria Emilia-Romagna e Marche, Centro Giustizia Minorile Emilia-Romagna e Marche e Associazione Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, rinnovato nel 2019, e dai fondi 8×1000 della Tavola Valdese.
Il ventennale progetto del Teatro del Pratello con i minori in carico ai Servizi di Giustizia è realizzato nell’ambito delle attività in Convenzione con il Comune di Bologna ed è sostenuto dal Centro Giustizia Minorile Emilia-Romagna e Marche, della Regione Emilia-Romagna, dalla Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Carisbo.