Milano Martedì 2 febbraio alle ore 21 approda online “Musica & Scienza”, rassegna collaterale della programmazione dell’Orchestra sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” che vede la musica colta in dialogo con le discipline scientifiche, in un tentativo di ricerca di analogie, similarità, principi che ricorrono, e che ci aiutano, forse, a decifrare meglio la realtà in cui viviamo. Si indaga dunque il legame tra la musica e la scienza, una sfida che si declina in lezioni-concerto sorprendenti e intriganti che vedono l’Orchestra sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” diretta dal Maestro Ruben Jais, che de laVerdi è anche direttore generale e direttore artistico, confrontarsi sul palco dell’Auditorium con alcuni importanti scienziati insieme ai quali vengono analizzate le affinità, le analogie e le similitudini tra il pensiero compositivo e scienze quali la fisica, la psicanalisi, le neuroscienze e l’astrofisica, quest’ultima protagonista dell’appuntamento online di martedì 2 febbraio e disponibile poi on demand sul portale streaming de laVerdi (streaming.laverdi.org).
E sarà un appuntamento imperdibile, nell’ambito del quale l’astrofisico Simone Iovenitti introdurrà il pubblico nel mondo delle pulsar, oggetti compatti di origine stellare che si sono evoluti nel tempo raffreddandosi e addensandosi e che emettono suggestivi fenomeni luminosi che riusciamo osservare dalla Terra grazie a potenti telescopi. Questi impulsi si ripetono da 13 miliardi di anni e sono gli orologi più precisi dell’universo. La pulsazione della luce emessa costituisce l’orologio più preciso dell’universo: nonostante la complessità di questi fenomeni la radiazione generata ci investe, come un faro nella notte, con una regolarità assoluta. Proprio questa caratteristica accumuna queste stelle al primo movimento della “Quinta Sinfonia” di Beethoven, la cui complessità musicale è in realtà caratterizzata dalla ripetizione incessante e regolare di un unico frammento armonico: esattamente come il segnale luminoso di una pulsar.
Ed è a questo punto che lo scienziato cede il passo al musicista, con il Maestro Ruben Jais chiamato a introdurre le caratteristiche musicali del capolavoro di Beethoven, regalandone al pubblico anche l’ascolto di brani scelti eseguiti dall’Orchestra sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”. Ma non finisce qui: in questa lezione-concerto virtuale ci si occupa anche di buchi neri, un’altra evoluzione della materia stellare. Se la pulsar lampeggia per milioni di anni, il buco nero, generato dal collasso di un corpo stellare, non emette alcun tipo di radiazione. Questa situazione estrema genera degli interessanti giochi di luce sulla radiazione che proviene da stelle limitrofe: dalla Terra vediamo in cielo forme non reali come archi, cerchi e disegni particolarissimi, che costituiscono una variazione apparente della Natura. Nella “Quinta sinfonia” avviene un fenomeno analogo, come ci spiegherà Ruben Jais, quando nel secondo movimento la variazione sul tema prende il sopravvento e ci mostra apparentemente dei suoni inesplorati e irriconoscibili.
Ci sono infine conseguenze catastrofiche quando i processi astrofisici generano oggetti compatti come i buchi neri: le stelle vicine possono essere risucchiate dalla gravità e la materia può scaldarsi fino ad emettere molta più energia che nella fusione nucleare, in un agglomerato di radiazione e gravità decisamente “esplosivo”.
Anche in questo caso la parola passa alla bacchetta di Ruben Jais, perché nella Quinta l’accumulo di materia armonica porta nel quarto tempo ad una vera e propria detonazione della carica sonora, in un bagliore difficilmente comparabile. Ed è con questa nuova emozionante prospettiva, sinfonica e astrofisica insieme, che riascolteremo le note del capolavoro di Beethoven.