Napoli. Ieri, 28 aprile, hanno invaso il centro di Napoli giovani e giovanissimi danzatori e danzatrici della Körper Young, ossia il corso di perfezionamento per giovani under 23 finanziato dalla Regione Campania e curato dal Centro Körper – Centro Nazionale di Produzione della Danza – che ha come mission la produzione e la valorizzazione dei nuovi linguaggi della danza contemporanea non solo in Campania ma in tutta Italia e all’estero.
I danzatori e le danzatrici sono stati accompagnati dai musicisti, alcuni davvero giovanissimi del gruppo di ScalzaBanda, associazione che opera nel centro di Napoli, in particolare nel quartiere Montesanto, che si propone di realizzare attraverso la musica d’insieme un progetto di integrazione e inclusione sociale.
Il 29 aprile di ogni anno, dal 1982, si celebra la Giornata Internazionale della Danza, giorno scelto come omaggio a Jean-Georges Noverre, nato appunto il 29 aprile del 1727.
Noverre è considerato il padre del balletto moderno, a lui si deve la rivoluzione nel mondo della danza di fine ‘700, mediante lo sviluppo di tutti i suoi aspetti drammatici anche attraverso l’eliminazione delle maschere, delle parrucche e dei costumi da dosso ai danzatori, per una ricercata naturalezza e semplicità scenica, così da rendere il balletto più vicino alla realtà storica rappresentata.
E proprio per festeggiare la Giornata Internazionale della Danza, il Comune di Napoli, il Centro Körper e la ScalzaBanda hanno dato vita alla manifestazione “Dance Parade!”
L’ideazione del progetto è di Rebecca Curti e Flavio Ferruzzi, le coreografie di Susanna Sastro e Flavio Ferruzzi e la direzione artistica di Gennaro Cimmino.
Si è trattato di 5 perfomarce eseguite nel centro della città: si è partiti alle 10.30 da Piazza del Gesù Nuovo, per proseguire attraverso il centro storico e arrivare alle 11.30 a esibirsi in Piazza Municipio, poi, alle 12.30, in Piazza del Plebiscito, alle 13.30 in Via Partenope per concludere alle 14.30 alla Rotonda Diaz.
La manifestazione può essere vista come un esperimento socio-culturale volto a promuovere la danza e la musica come arte pubblica, uscendo dai luoghi canonici di fruizione, spesso chiusi e considerati elitari, scendendo per strada, optando allora per uno spazio performativo per lei inusuale, quale il centro storico di Napoli prima e poi i luoghi simbolo della città, più vicini alla gente, per sollecitare la cultura del bello e la formazione del nuovo pubblico.
La “Dance Parade!”, presentatasi già ab origine come un lavoro interdisciplinare tra danza e musica d’insieme, ha posto in essere un’ulteriore interazione con un luogo extra-teatrale, dando vita a un processo di ibridazione culturale che ha generato un dialogo con la cittadinanza.
La quale, apparentemente in maniera passiva, è entrata a far parte dell’opera stessa, che ha assunto un senso ulteriore rispetto alla coreografia in sé, che ha avuto accesso alla memoria collettiva di quei luoghi, consentendo così a quell’arte, che “appare sparire nel momento in cui avviene”, di rimanere in vita.