Palma Campania. Quella di innovare in cucina è una tendenza diffusasi con grande rapidità nel corso degli ultimi anni: creare, sperimentare e sorprendere sono obiettivi che quasi tutti gli chef cercano di raggiungere. Oggi vi parliamo di un esempio di cucina che riesce a coniugare perfettamente questa volontà con uno standard qualitativo elevatissimo e costi contenuti.
Nonna Nia è un piccolo ristorante che si trova a Palma Campania, precisamente in Via Roma n. 109. Il locale è veramente accogliente e curato. Il direttore della struttura, Mario Siano, ci racconta che tutto è stato progettato per creare uno spazio a misura dell’ospite. E quasi tutto è stato direttamente creato artigianalmente, proprio per essere sicuri di creare quell’unicità che poi si ritrova anche nella cucina dello chef Rocco De Chiara che vogliamo raccontarvi.
Il locale – ed è questa un’altra cosa che ci ha colpito molto positivamente – vive due vite: durante il corso della giornata è un punto vendita di prodotti tipici locali, ampiamente impiegati nella cucina di Nonna Nia; negli orari di pranzo e cena lo spazio si trasforma per accogliere i clienti interessati a fare un viaggio gastronomico, sempre diverso, che parta proprio da quei prodotti venduti durante la giornata e che porti l’ospite a provare sapori sempre nuovi ma mai azzardati.
Tutti i prodotti offerti – sia quelli del banco vendita, sia quelli serviti a tavola – sono realizzati nei dintorni del ristorante da selezionati imprenditori del settore: ortaggi, latticini e pasta del posto sono, dunque, il primo ingrediente per realizzare questa cucina che è nel contempo buona e genuina.
«È, innanzitutto, una questione etica», ci dice Mario Siano, che nella vita ha imparato a creare in cucina grazie all’amore che la madre ha sempre avuto nel preparare i piatti della tradizione della cucina partenopea. «Non ho seguito nessun corso di cucina perché mi è bastato osservare gli altri per capire quanto possa essere creativa l’attività in cucina, facendosi bastare semplicemente gli ingredienti freschi del giorno».
Veniamo accolti da due entrée saporiti e sfiziosi, sia nei colori che negli accostamenti immaginati, e da un eccellente calice di prosecco. La freschezza degli ingredienti selezionati è indubbia e una conferma la troviamo nel fatto che il menù di Nonna Nia non è statico: è dinamico, cambia quasi ogni giorno, ed è per questo che conviene farsi guidare dal personale di sala – accogliente e preparato nello spiegare le pietanze – in questo percorso enogastronomico che è unico e coinvolgente.
Arriva, poi, il piatto più atteso della serata, il mooshi, un termine coniato per descrivere l’idea di usare la mozzarella di bufala per creare un piatto che rievochi la tipica pietanza del sushi. Il direttore di Nonna Nia ci racconta che l’idea è stata sua e che è nata con l’obiettivo di fondere due grandi amori: quello per la mozzarella, uno dei prodotti della nostra terra più apprezzati in tutto il mondo, e quello per la cultura orientale, che non si limita ai soli aspetti culinari. Ci confessa che «il progetto è nato durante una normale sera d’estate, che trascorrevo con alcuni amici in un ristorante giapponese. Di fronte a noi c’era un cartellone pubblicitario di un caseificio con una mozzarella enorme in evidenza; non sappiamo bene se fu quel bicchiere di Furore bianco o la nostra spiccata fantasia a suggerirci l’accostamento, ma d’improvviso l’idea iniziava a prendere forma e fu così che dalla fusione del verso della bufala, che rispecchia la mozzarella, e dal riferimento al sushi che stavamo degustando, partì il nostro progetto».
Descrivere il sapore del mooshi è davvero difficile anche perché tutti gli accostamenti creati sino ad oggi sono tanto diversi tra loro da riuscire a soddisfare ogni palato. Il gusto della mozzarella – presente, deciso ma mai invadente – si fonde perfettamente con quello degli altri ingredienti utilizzati: nocciole dell’agro nolano, fragranti e croccanti, saporiti salumi, come il maialino nero casertano, e salse di varia compostezza e fattura sono soltanto alcuni degli esempi che si potrebbero fare per dimostrare quanto ricercata sia la selezione dei prodotti utilizzati per la preparazione delle pietanze. Anche la modalità con cui viene servito il piatto rievoca qualcosa di orientale che, però, non si traduce mai nella banalizzazione di una cultura che, come è noto, è ricca di contenuti.
La nostra cena prosegue con un piatto della tradizione: un eccellente scarpariello realizzato con una pasta trafilata al bronzo di ottima qualità. La cottura è perfetta così come ottima è la preparazione del sugo che condisce – e decora – il piatto. Nessun dubbio sulla elevata qualità dei prodotti impiegati e sulla volontà di offrire all’ospite, ancora una volta, un piacevole intreccio tra tradizione e innovazione che, abbiamo capito, costituisce la chiave del successo di questo piccolo ristorante.
Un assaggio di formaggi del posto ci conduce alla fase finale della cena e ai dolci preparati per il giorno, serviti con amari e digestivi dal gran sapore. La nostra scelta è ricaduta su una delizia al limone e su un dolce al cioccolato preparato con latte di bufala. In questo caso non vogliamo svelarvi altro perché sarebbe veramente ingiusto limitare a qualche parola la descrizione di un dolce che, invece, merita di essere assaporato e gustato dal vivo!
Nonna Nia è un bel progetto, un’idea che ci piace perché tiene nella giusta considerazione l’amore per la nostra terra e la volontà di ampliare i confini della nostra immaginazione a tavola. Ci piace perché nasce da un giovane direttore che ha ben presente quanto sia impegnativo dedicarsi, con amore, alla cucina. Ci piace perché qualità e creatività non possono mai allontanarsi a tavola… e la cucina di Nonna Nia tiene ben presente questa regola.
Non resta che augurarvi, buona cena da Nonna Nia, ricordandovi che è preferibile prenotare (anche tramite il sito www.nonnania.it) per essere sicuri di trovare posto!
Complimenti! Non ho mai letto un post così interessante!