Milano. Oggi mercoledì 24 e domani giovedì 25 giugno allo Spazio Teatro No’hma “Teresa Pomodoro” va in scena Peppe Servillo che, accompagnato dal Pathos Ensemble, presenta per la prima volta a Milano lo spettacolo “L’histoire du soldat – Un percorso a ritroso tra le due guerre mondiali”, ottavo appuntamento della stagione 2019/20 del Teatro di via Orcagna, intitolata “Il mondo che vorremmo”.
Una serata in presenza di pubblico dopo tre mesi e mezzo di sospensione delle rappresentazioni dal vivo che, tuttavia, il Teatro No’hma ha deciso di trasmettere ugualmente in streaming – sia sul canale Youtube “Teatro No’hma” sia sulla pagina Facebook “Spazio Teatro NO’HMA” – considerato il limitato numero di posti disponibili imposto dalle misure per la prevenzione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Tratto da una fiaba russa di Afanas’ev, musicata da Stravinskij durante la Seconda Guerra Mondiale, “L’histoire du soldat” è il racconto di un giovane soldato ingannato dal diavolo, al quale ha venduto il suo violino (e in concreto anche l’anima) in cambio della ricchezza. Una storia che fa riflettere, che mette a nudo tutte le debolezze dell’uomo, come la voglia di trovare la ricchezza e la disponibilità nel “vendere l’anima al diavolo” pur di vivere nel benessere. Protagonisti Peppe Servillo, voce degli “Avion Travel”, e il “Pathos Ensemble”, un terzetto di talentuosi musicisti composto da Silvia Mazzon al violino, Mirco Ghirardini al clarinetto e Marcello Mazzoni al pianoforte.
“Lo spettacolo è una miscela perfetta di storia, arte, recitazione e melodie” – afferma la Presidente del Teatro No’hma, Livia Pomodoro. “In scena non solo “L’histoire du soldat”, ma anche un viaggio introspettivo tra le fragilità dell’uomo, troppo spesso allettato da facili scorciatoie in cerca di un’apparenza di forza e tenacia che in realtà non si possiede e forse non si avrà mai”.
Per seguire lo streaming dell’evento sarà sufficiente collegarsi al sito www.nohma.org, al canale Youtube “Teatro No’hma”, oppure alla pagina Facebook “Spazio Teatro NO’HMA”.
