Milano. Un progetto nato in collaborazione col Piccolo Teatro Studio Melato, quello che vede l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi impegnata in due concerti dedicati al repertorio più giovane. Il primo dei due appuntamenti, lunedì 17 febbraio 2020 alle ore 20.30, vedrà l’Orchestra Verdi ospite del Teatro di via Rivoli, impegnata nell’esecuzione di due autori del Novecento: Arnold Schönberg e Bruno Maderna.
Il Concerto per pianoforte e orchestra op.42 di Arnold Schönberg sarà eseguito dalla talentuosa Pina Napolitano. Composto nel 1942, è un capolavoro della letteratura pianistica ancora troppo poco eseguito. Scritto con la tecnica dodecafonica, guarda al passato e ne trae a volte spunto: è il caso del valzer viennese nel primo movimento, o una specie di gavotta nel quarto movimento. Il concerto presenta uno scarno ma significativo programma, articolato in quattro parti: “la vita era così semplice — improvvisamente eruppe l’odio — venne a crearsi una grave situazione — ma la vita continua”. L’irrobustirsi del sentimento antisemita in Europa aveva costretto Schönberg a lasciare Vienna per gli Stati Uniti nel 1933, ed è facile vedere nel programma del concerto riferimenti alla vita del compositore. È forse questo il motivo della nostalgia e del carattere drammatico che attraversano tutto il pezzo. Un brano orchestrato magistralmente, in cui la poliedricità timbrica dell’orchestra romantica viene usata in una fittissima rete contrappuntistica in cui non c’è accompagnamento, ma ogni sezione rielabora continuamente il materiale tematico. Un vero gioiello del repertorio, in cui Pina Napolitano verrà coadiuvata da Pietro Borgonovo alla testa dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, che saranno i protagonisti di un brano composto trent’anni dopo rispetto al Concerto di Schönberg: “Giardino Religioso” di Bruno Maderna (1972), commissionato al compositore dalla Fromm Music Foundation. È interessante il fatto che il brano all’inizio dovesse chiamarsi “Il Giardino di Fromm”, alludendo al meraviglioso parco della casa di Paul Fromm, che però giudicò questo titolo eccessivamente auto-referenziale. Allora Maderna decise di giocare sul significato della parola “fromm”, che in tedesco significa “pio, devoto, religioso”. Da qui la decisione di chiamare il brano “Giardino religioso”. Quella del giardino ha anche un significato metaforico: nel corso dell’esecuzione, il direttore d’orchestra deve passeggiare tra gli strumentisti, e gli intepreti possono a loro volta scegliere percorsi diversi in questa sorta di “giardino musicale” in cui si trovano. Il brano fu presentato in anteprima al Festival di musica contemporanea di Tanglewood, l’8 agosto del 1972, nell’interpretazione dell’Ensemble del Berkshire Music Center diretto dallo stesso Maderna.
Il Ventesimo Secolo, forse il momento più nebuloso e frammentato rispetto ai linguaggi musicali, visto all’indietro in particolare, ha un fascino irresistibile, specie quando a eseguire questo repertorio sono esecutori particolarmente consapevoli, intelligenti e dotati come Pina Napolitano e Pietro Borgonovo.