Roma. I dati delle vendite sono inconfutabili ed ormai non è raro trovare fumetti che superano le opere letterarie “tradizionali” in testa alle classifiche di vendita. Il fenomeno è reso evidente anche dalla redistribuzione degli spazi nelle librerie, all’interno delle quali vengono riservate aree sempre più vaste al reparto dei fumetti con una crescente varietà nell’offerta di generi, titoli ed autori.
Non deve, quindi, meravigliare che la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e giunta quest’anno alla ventesima edizione, abbia riservato grande attenzione proprio al fumetto.
In particolare, nel programma della manifestazione, accanto agli autori impegnati in presentazioni ed incontri con il pubblico (su tutti Michele Rech/Zerocalcare, un habitué della manifestazione, che, come di consueto, non si è risparmiato nei firmacopie allo stand della casa editrice Bao) sono state inserite alcune tavole rotonde di grande interesse all’interno del programma professionale.
Il 5 dicembre, nella sala Aldus, Giovanni Peresson dell’Ufficio studi di AIE ha curato la presentazione dello studio “Chi è il lettore di fumetti in Italia?”, frutto di un’indagine compiuta su un campione di 2000 persone tra i 14 ed i 74 anni, dal quale sono emersi dati molto significativi. Al successivo dibattito, moderato da Luca Valtorta della redazione di Robinson, hanno partecipato, oltre allo stesso Peresson, Emanuele Di Giorgi (Tunuè), Renato Franchi (Panini Comics), Cristian Posocco (Star Comics), Marco Schiavone (Edizioni BD) ed Emanuele Vietina (Lucca Comics & Games).
L’indagine ha fatto emergere, in primo luogo, che in Italia i lettori di fumetti di età superiore a 14 anni sono ormai abbondantemente oltre gli 8 milioni e costituiscono il 35% della platea dei lettori (nonché il 18% della popolazione totale).
Per quanto concerne la distribuzione per fasce d’età, i lettori si concentrano in percentuali significative nelle fasce 15-17 anni (17%), 18-24 (26%), 25-34 (23%), 35-44 (22%) e 45-54 (20%). Non sono, comunque, trascurabili i dati degli over 55 (13% tra 55 e 64 anni ed 11% tra 65 e 74 anni).
Sebbene siano ancora prevalenti i lettori di sesso maschile, è in sensibile aumento anche la percentuale di lettrici, il cui avvicinamento al mondo del fumetto, come suggerito da Valtorta, è probabilmente favorito dalla disponibilità sul mercato di manga e graphic novel che offrono una maggiore varietà di argomenti e spesso affrontano tematiche di genere che maggiormente coinvolgono il pubblico femminile.
Altro dato di grande interesse riguarda i consumi dei lettori di fumetti che risultano essere fruitori di narrativa e saggistica, e-book ed audiolibri in percentuali superiori alla media nazionale. I dati raccolti contribuiscono a sfatare, si spera definitivamente, il mito che vedeva (erroneamente) nel lettore di fumetti un soggetto poco acculturato e non interessato alla fruizione di altri prodotti culturali.
Emanuele Di Giorgi, dopo aver evidenziato la particolare attenzione verso il mondo del fumetto da parte dell’AIE (che, non a caso, ha istituito un’apposita Commissione Comics e Graphic Novels) ha rimarcato le ragguardevoli percentuali di crescita dei fumetti e si è detto favorevole alla creazione di una specifica classifica di vendite riservata al settore del fumetto, fermo restando il mantenimento del fumetto anche all’interno delle classifiche generali di vendita. L’uscita del fumetto dalle classifiche generali, ha spiegato Di Giorgi, toglierebbe risalto all’importanza del movimento tornando a relegarlo in un ambito marginale dell’industria culturale.
Quello delle classifiche è un tasto dolente in quanto gli editori di libri “tradizionali” non vedono di buon occhio l’accostamento con i fumetti e mal sopportano di vedere i propri titoli superati, in termini di vendite, proprio dalla letteratura disegnata.
Marco Schiavone ha sottolineato che l’Italia costituisce già da alcuni decenni uno dei quattro maggiori mercati al mondo insieme a USA, Giappone e Francia ed ha auspicato lo sviluppo di una critica specializzata che possa costituire un fattore di ulteriore crescita per il movimento.
Ha chiuso il dibattito Emanuele Vietina che, tra i vari argomenti, ha sottolineato la stretta relazione tra la crescita del mercato globale dell’home entertainment (videogiochi, serie tv in streaming, ecc.) e l’incremento delle vendite di fumetti (+300%) quale ulteriore conferma di una crescente domanda di passatempi umanistici. Vietina ha poi rimarcato l’importanza di un dialogo costante tra gli operatori del settore al fine di prevedere le nuove tendenze ed aiutare l’intera filiera a conservare ed accrescere la rilevanza culturale (ed anche economica) acquisita nel corso degli anni.
Un mercato in grande crescita come quello del fumetto necessita di professionalità specifiche (scout, grafici, letteristi, traduttori) che, pur non essendo riconducibili al versante strettamente “artistico” riservato a sceneggiatori e disegnatori, sono ugualmente fondamentali per la realizzazione di un prodotto editoriale di qualità.
Proprio su queste figure si è soffermato il secondo panel, tenutosi il 6 dicembre ed intitolato “I mestieri del fumetto (ovvero: tutto ciò che posso fare se non so scrivere né disegnare)” che ha visto la partecipazione di Riccardo Corbò (RAI), Filippo Sandri (Star Comics), Caterina Marietti (Bao) e Federico Salvan (BD).
Sandri si è soffermato sulle attività connesse all’adattamento per il mercato italiano di produzioni straniere, partendo dagli scout (che seguono il mercato dei singoli paesi per orientare le scelte degli editori verso opere che possano avere successo in Italia) per arrivare ai traduttori.
Questi ultimi hanno un ruolo particolarmente delicato in quanto nel campo del fumetto, ancor più che negli altri ambiti, sono frequenti i richiami ad altre forme espressive quali il cinema e la musica.
Il traduttore di fumetti non può, quindi, limitarsi ad una traduzione di tipo meramente accademico ma deve avere conoscenze sia fumettistiche che culturali tali da consentirgli di restituire fedelmente il senso delle espressioni utilizzate dall’autore, rendendo pienamente godibile per il lettore la traduzione dell’opera.
Grande risalto è stato dato alla figura dell’editor, che ha il compito di coordinare ed armonizzare l’attività dei vari soggetti coinvolti nella realizzazione del fumetto.
Caterina Marietti (fondatrice di Bao Publishing e responsabile della supervisione delle opere di Zerocalcare) ha sottolineato che tale figura è molto importante soprattutto nella fase di sviluppo di opere originali, laddove l’editor deve lavorare a stretto contatto con l’artista durante tutta la realizzazione del fumetto, fornendogli suggerimenti e indicazioni finalizzate ad ottimizzare la resa finale dell’opera sia dal punto di vista artistico che a livello commerciale.
In conclusione, i relatori hanno rimarcato che non esistono ancora corsi di studio specifici per l’inserimento professionale nel mondo del fumetto i cui “mestieri” si apprendono ancora sul campo grazie alla classica gavetta.
Considerata la crescente rilevanza economica del mercato del fumetto, non si può che auspicare la creazione di specifici percorsi formativi che possano fornire ai giovani interessati le competenze necessarie per operare in questo particolare settore editoriale.