Prosegue il percorso drammaturgico al Teatro Studio Melato

Milano. Prosegue il percorso drammaturgico di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, intorno al tema della legalità, in collaborazione con il Piccolo.
“Se dicessimo la verità”, in scena al Teatro Studio Melato, dal 27 febbraio al 3 marzo, indaga sui comportamenti collusi, racconta la forza di chi, invece, si oppone e denuncia, sottolinea l’urgenza di progettare insieme nuove forme di aggregazione e di impegno contro la pericolosa filosofia del disincanto.

Da venerdì 1 a domenica 3 marzo, intorno allo spettacolo, è in programma una tre giorni di iniziative – musica, incontri, proiezioni – dal titolo “Un’altra storia: Festival dell’impegno civile”.

Nato come opera-dibattito sulla legalità, lo spettacolo, con il titolo “Dieci storie proprio così”, ha debuttato nella stagione 2011 al Teatro San Carlo di Napoli. Nel 2017, in coproduzione con il Piccolo Teatro, si è arricchito di un’ulteriore evoluzione narrativa, sviluppata insieme all’Università degli Studi di Milano e, in particolare, con il Corso di Sociologia della criminalità organizzata di Nando Dalla Chiesa, con il quale il Piccolo, attraverso l’Osservatorio sul presente, svolge da anni un intenso lavoro di studio e riflessione sui temi della legalità.
Ora, nel 2019, dopo otto anni e tante storie raccontate, la forma scenica si è ulteriormente strutturata sotto la spinta della necessità di capire il nostro prossimo futuro, minacciato da un disimpegno che lascia ancora più spazio al potere criminale, alla prassi della corruzione come modus vivendi. Fin dal titolo, si vuole riflettere su quanto la verità possa essere insidiosa e scomoda. “Purtroppo, non possiamo più parlare solo di infiltrazioni del crimine – spiegano le autrici – ma di complicità con il crimine, di prassi criminale a cui ci stiamo abituando, con distratta colpevolezza. Il teatro non dispensa lezioni di vita e non offre soluzioni a buon mercato, ma stimoli e opportunità di conoscere e di riflettere: questo noi cerchiamo di fare, con convinzione, pensando soprattutto ai ragazzi. E proprio ai ragazzi ci rivolgiamo con un lavoro che parallelamente realizziamo nelle scuole di tutta Italia perché lo spettacolo non sia solo un’occasione isolata ma parte di un percorso di avvicinamento a temi fondamentali per la loro crescita”.

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