Napoli. Al suo debutto nell’ambito dei premi letterari dedicati al giallo il Capitano Mariani, il personaggio nato dalla penna di Giovanni Taranto, vince con “Requiem sull’ottava nota” (Avagliano editore) il prestigioso premio Mysstery, organizzato dalla libreria IociSto in collaborazione con Gialli.it nell’ambito del Festival del Giallo di Napoli che si è svolto dal 25 al 28 maggio presso il Grenoble, istituto culturale del Consolato Francese.
Il romanzo, presentato al suo esordio anche nell’ambito della VII Assemblea Nazionale SIEDAS 2022 a Palermo, è stato premiato (come si legge nella motivazione del premio) non solo per la sapiente mano narrativa, che alterna lingua italiana e parlate dialettali, in una originale mescolanza che può essere identificata oramai come una caratteristica peculiare dell’Autore, ma soprattutto perché attraverso lo strumento del romanzo poliziesco Taranto tratteggia un affresco complessivo del crimine organizzato del Vesuviano, riuscendo ad essere istruttivo rispetto al fenomeno che descrive senza mai annoiare il suo lettore: leggere Requiem sull’ottava nota significa immergersi nella vita degli investigatori degli anni novanta, alla scoperta delle radici di quella scellerata mutazione che porterà i gruppi criminali a “migrare” dallo storico contrabbando di sigarette al traffico di stupefacenti, fino a comprendere le terribili motivazioni che li hanno spinti a coinvolgere le nuove generazioni, sempre più presto, senza alcun rispetto per l’innocenza, ponendo le basi di quei fenomeni odierni in cui i capi delle “paranze” emergenti più crudeli e spietati, ma tragicamente anche i più amati e celebrati, sono giovanissimi, talvolta minorenni.
Questo sodalizio tra autore e lettore risulta testimoniato anche dalla genesi del premio: sono stati, infatti, i tanti lettori, componenti della giuria popolare sparsa in tutta Italia, a decretare l’inserimento nella cinquina finale del romanzo di Taranto. Al loro voto si è aggiunto quello della giuria “segreta” composta da esperti del genere: dieci nomi, tra cui scrittori illustri, che però restano “misteriosi”, come gli enigmi che animano i romanzi da votare.
Certo a guardare i partecipanti ormai di casa alla manifestazione napoletana, come Maurizio de Giovanni, Presidente onorario del Festival, o Carlo Lucarelli, Diego De Silva e Franco Forte, curatore della collana dei Gialli Mondadori, qualche idea sui giurati ce la si può fare, ma nessuno dei citati ha voluto confermare di aver fatto parte della giuria segreta.
“Requiem sull’ottava nota” fa seguito all’opera prima “La fiamma spezzata” (Avagliano, 2021) ed il suo protagonista, il capitano Mariani, romano de Roma, è vero e credibile nella sua vita quotidiana, nello svolgimento delle indagini, come nel comando di quel piccolo microcosmo costituto dalla caserma del Carabinieri di San Gioacchino: l’empatia manifestata verso la varia umanità che ruota intorno alle vicende narrate nel romanzo da profondità al personaggio e consente all’Autore, con la scusa di spiegare al “foresto” tradizioni, modi di dire e di fare, di descrivere un territorio e le sue tradizioni, troppo spesso confinati in narrazioni o approssimative o bozzettistiche; grande protagonista di questo romanzo è anche il tempo pasquale così come vissuto dai Vesuviani, ovvero dagli abitanti che vivono sotto il grande vulcano: con i suoi riti religiosi, le sue tradizioni culinarie ed anche le sue usanze più prosaiche, ma non di meno esilaranti nel loro racconto, come la tradizionale gita di pasquetta sul Vesuvio.
L’incipit del romanzo, letto magistralmente nella cerimonia di premiazione da Alessandro Incerto, crudo e potente nel descrivere attraverso la scena del crimine un fallimento, restituisce al suo protagonista quella dimensione umana che lo rende vicino al lettore, non un supereroe di carta pesta.
Questo premio attesta la capacità di Giovanni Taranto, non a caso per decenni giornalista di cronaca nera e giudiziaria, di aver creato non solo un personaggio amato dai lettori, ma di aver trovato una chiave – quella del romanzo giallo – per descrivere una realtà ed i suoi abitanti, la provincia alla falde del Vesuvio, finalmente con un sguardo ed una prospettiva diversi, scevri da stereotipi o peggio ancora da pregiudizi.
L’attenzione ai temi sociali ed al mondo dei ragazzi è testimoniata dal recente riconoscimento di “Scrittore gentile” del quale è stato insignito l’Autore in quanto “portatore di parole volte al bene della comunità, mettendo al centro i bambini e i ragazzi” nell’ambito del progetto nazionale “Costruiamo Gentilezza” dell’associazione Cor et Amor.