Manfredonia. Dopo un periodo di chiusura dovuto al Covid-19, la cultura decide di non fermarsi e riapre i battenti al pubblico il 31 maggio con il Museo Storico dei Pompieri della Croce Rossa Italiana situato a Manfredonia, in provincia di Foggia. Un piccolo gioiello storico di grande valore ma poco conosciuto.
L’idea di concepire questo museo risale al lontano 1968 ma prenderà forma per volere di Michele Guerra solo il 1° luglio 2017. L’idea di progettare un luogo così unico si deve ad un episodio vissuto dal giovane Guerra che lavorava come operaio alla catena di montaggio delle officine n.° 17 della Fiat Mirafiori di Torino: egli assistette alla tragica morte di due operatori addetti alla manutenzione delle presse. Quanto accaduto fece riflettere Guerra che portò avanti l’idea che non si poteva lavorare in condizioni prive di sicurezza e di salute per i lavoratori.
Spinto emotivamente da questo funesto episodio, fondò negli anni ’80 Euroambiente, un’azienda incentrata sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro. Negli anni successivi verrà inaugurata la Cittadella della Sicurezza e della Formazione, che ospita al suo interno il Museo Storico dei Pompieri e della Croce Rossa Italiana.
Se in un primo momento il Museo aveva come scopo principale quello didattico e veniva utilizzato per formare le figure della prevenzione incendi e del soccorso presenti obbligatoriamente in tutte le aziende, oggi esso è un importante luogo di memoria che racconta la storia dei Pompieri e della Croce Rossa.
Il luogo risulta essere suggestivo perché al suo interno sono conservati oltre tremila pezzi perfettamente conservati, testimonianza di come un tempo funzionava il servizio di soccorso in caso d’incendio, a partire dalla chiamata fino al rientro.
Il museo offre un’ampia e suggestiva esposizione di 80 uniformi, ben conservate, dalla prima metà dell’800 fino alla fine del ‘900. Lungo il tour è possibile ammirare una moltitudine di reperti storici, medaglie e attrezzature uniche al mondo appartenute ai Pompieri e alla Croce Rossa nei vari periodi storici.
Il museo si compone di quattro padiglioni: il primo è intitolato a San Lorenzo Martire, primo santo protettore dei pompieri. Al suo interno è possibile trovare una ricchissima esposizione di documenti, cartoline e fotografie che hanno consentito di ricostruire fin nei minimi dettagli la storia dei corpi.
Il secondo padiglione è dedicato a Sant’Antonio Abate, protettore di quanti lavorano col fuoco. È possibile ammirare i mezzi che venivano utilizzati come il carro lettiga, la bici soccorso e l’ambulanza ippotrainata.
Infine, il terzo padiglione è dedicato a Santa Barbara e sono presenti le uniformi dei vari periodi storici, mentre nel quarto padiglione dedicato a San Floriano di Lorch, particolarmente venerato nei paesi del Nord – Est della nostra penisola, invocato come protettore contro le inondazioni e gli incendi, troviamo la raccolta di tutti i sistemi di salvamento aerei impiegati nel corso dei secoli, tra cui la rete di salvataggio, i teli circolari da salto, lenzuola e teli tubolari, la rampa di discesa e varie tipologie di scale.
Il museo risulta essere un luogo ricco di cultura e senza tempo che affascina grandi e piccoli: al suo interno si intrecciano storie di persone che hanno messo a disposizione le proprie vite per perseguire alti ideali umani.