Melano. A partire dal 19 settembre, Artrust riapre i battenti della propria sede espositiva di Melano, in via Pedemonte di Sopra 1, con quattro capsule exhibition dedicate ad altrettanti artisti o movimenti. Si tratta di protagonisti molto differenti tra loro ma accomunati da un medesimo approccio ribelle verso l’esistente e da una capacità di rivoluzionare, attraverso l’arte, i paradigmi delle rispettive contemporaneità.
Da Le Corbusier che stravolge i dettami dell’urbanistica e dell’architettura post rivoluzione industriale, a Karel Appel che teorizza un ritorno a un primitivismo infantile contrapposto a quella ragione che aveva portato, in meno di un secolo, a due conflitti mondiali e a una pace fondata sulla minaccia atomica. Da Mario Comensoli che dà voce a operai, studenti del ‘68, punk e altri antagonisti del sistema, fino alla Street Art che nasce nei ghetti americani come riappropriazione degli spazi urbani da parte di chi si sente escluso.
«L’arte nella storia ha spesso trovato nel contrasto allo status quo, e nel desiderio di sovvertirlo, una delle sue principali fonti di ispirazione – sottolinea Patrizia Cattaneo Moresi, Direttrice di Artrust. – In queste quattro mostre distinte, che i nostri visitatori potranno visitare presso la nostra sede, abbiamo messo insieme alcuni esempi molto distanti tra loro, sia come presupposti teorici sia come esiti artistici, nei quali tuttavia possiamo scorgere questo tratto comune».
Le mostre saranno visitabili dal 19 settembre al 16 dicembre, dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 18, con ingresso libero e gratuito. Aperture straordinarie sabato 15 ottobre, sabato 12 novembre e sabato 3 dicembre.
Mario Comensoli: In occasione del centenario della nascita di uno dei massimi esponenti svizzeri del realismo pittorico (celebrato contemporaneamente anche al m.a.x. museo di Chiasso), Artrust dedica a Mario Comensoli questa retrospettiva sintetica, con una trentina di opere che ripercorrono le diverse fasi della produzione dell’artista: dagli influssi cubisti dei primi anni Cinquanta, alla svolta operaista dell’inizio del decennio successivo (il cosiddetto periodo “blu”, come le tute dei lavoratori); dalle tematiche sulla società dei consumi post boom economico, con l’attenzione verso i movimenti giovanili e di emancipazione femminile che nascono a cavallo tra gli anni Sessanta e i Settanta; fino agli Ottanta quando la sua attenzione sarà rivolta dapprima alle utopie libertarie del mondo punk dei “no future” – annegate e silenziate dalla droga, grande flagello di un’intera generazione – e a seguire alle tematiche ambientaliste, di cui fu importante anticipatore.
Karel Appel: Una piccola mostra, con una decina di opere, sufficiente tuttavia per introdurci al colorato mondo di Karel Appel, olandese e fondatore nel 1948 del gruppo Co.Br.A (dalla iniziali di Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam, le città dalle quali provenivano i principali artisti del gruppo). Nell’ambito del gruppo Co.Br.A, Appel è tra i fautori di una vera e propria rivoluzione artistica, che si prefigura come un ritorno a un primitivismo infantile e un abbandono delle rigidità formali e razionali dell’epoca precedente: ne conseguono opere figurativo-gestuali, realizzate con pennellate di getto e materiche, colori violenti, nelle quali abbondano riferimenti alla cultura, ai miti ancestrali e alle leggende dei paesi nordici. Opere che ci accompagnano direttamente nel mondo interiore dell’artista, che – come lo stesso Appel amava sottolineare – dovrebbe relazionarsi con il mondo esterno con lo stesso spirito di un “bambino interrogante”, libero cioè dalle rigidità e dai dogmi del mondo degli adulti.
51 Steps – Street Art: Nel breve percorso ascendente dei 51 gradini che separano le sale espositive dagli uffici di Artrust, torna protagonista la Street Art con una selezione rinnovata di opere che ripercorrono le tappe di questo movimento, dagli esordi “ribelli” e metropolitani sino alle espressioni più varie, in termini di mezzi, stili e soggetti, dell’arte urbana contemporanea.
In mostra artisti del calibro di Blu, Combo, Crash, Invader, Jean-Michel Basquiat, Jonone, Madame, Nevercrew, Obey, OSGEMEOS, Ozmo, Princesse Ficelle, Raul 33, Robert del Naja, Seen, Serena Maisto, Speedy Graphito, TvBoy.
Le Corbusier: Svizzero, naturalizzato francese, Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris, è una delle figure di riferimento per l’architettura novecentesca. Noto, e allo stesso tempo criticato, per il suo ampio ricorso al cemento armato, Le Corbusier è anche uno dei padri dell’urbanistica contemporanea: contribuisce, infatti, a sovvertire la concezione dello spazio urbano, stravolgendo dettami e convinzioni inadatte a rispondere efficacemente alle profonde trasformazioni della rivoluzione industriale. Oltre che architetto di fama mondiale, tuttavia, Le Corbusier è anche artista, e grande promotore del disegno come mezzo privilegiato di analisi e ricerca. In questa capsule exhibition presso Artrust, è esposta una serie di opere, disegni e progetti, che esplorano la componente artistica e pittorica di questa eclettica figura.