Milano. Pianista e studioso, Rudolf Buchbinder è un punto di riferimento assoluto nel campo dell’interpretazione dei capolavori pianistici del Classicismo viennese. Da Haydn a Mozart, Beethoven e Schubert, Buchbinder ha eseguito questo repertorio estensivamente (si ricordano oltre 60 esecuzioni complete del ciclo delle 32 sonate di Beethoven), lo ha inciso con le maggiori etichette discografiche anche in collaborazione con maestri come Valery Gergiev, Mariss Jansons, Riccardo Muti, Andris Nelsons, Christian Thielemann e ne ha fatto l’oggetto di una densa produzione saggistica.
Domenica 2 aprile alle ore 20 sarà impegnato nel quarto appuntamento del ciclo “Grandi pianisti alla Scala” in cui eseguirà le 12 variazioni su “Ah, vous dirai-je, maman” di Wolfgang Amadeus Mozart, la Sonata op. 57 “Appassionata” di Ludwig van Beethoven e la Sonata D960 di Franz Schubert.
Alla Scala Buchbinder è di casa: debutta nel 1979 con il Concerto K 467 diretto da Carl Melles per la Stagione Sinfonica; dell’’80 è il suo primo recital da solista in cui, alla Piccola Scala, esegue le Diabelli. Nel 2000 esegue il Secondo Concerto di Brahms diretto da Wolfgang Sawallisch, nel 2008 il K 503 di Mozart con Ticciati, nel 2014 il Terzo di Beethoven con Afkham e nel 2015 il Quinto con Harding e un nuovo recital, nel 2016 di nuovo il Terzo di Beethoven nell’ultimo concerto diretto alla Scala da Georges Prêtre. Nel 2017 torna con il Primo di Beethoven insieme alla Staatskapelle Dresden diretta da Thielemann e nel 2021 ancora con il Terzo con la Filarmonica diretta da Zubin Mehta.