Segesta. L’alba e il tramonto, il teatro e la danza. La leggenda, il Mito, la Storia. Sono ben due le Prime Nazionali in programma questa sera al Segesta Teatro Festival, il programma di arti performative con la direzione artistica di Claudio Collovà, che si svolgerà fino al 4 settembre in uno dei parchi più affascinanti della Sicilia: il Parco Archeologico di Segesta diretto da Luigi Biondo, fra il Teatro Antico, il Tempio di Afrodite Urania e i comuni limitrofi circondati da vigneti e colline: Calatafimi Segesta, Contessa Entellina, Custonaci, Poggioreale e Salemi.
Al sorgere del sole al Teatro Antico il pubblico potrà assistere a “Colapesce. Dedicato a Buttitta”, spettacolo teatrale di Filippo Luna che mette in scena l’affascinante leggenda, risalente al XII secolo, di Colapesce, attraverso le parole del celebre poeta di Bagheria. “Una favola dai profondi contenuti, immensamente eterna e senza connotazione temporale” come la descrive lo stesso Luna.
Cola era un giovane messinese, figlio di una lavandaia e di un pescatore. Il ragazzo venne soprannominato Colapesce per la sua grande abilità nel muoversi in acqua sin da quando era molto piccolo. Un pesce di mare che, di ritorno dalle sue numerose immersioni, si soffermava spesso a raccontare le meraviglie scorte in quegli abissi, alle volte riportando persino sulla terra ferma alcuni di quei tesori. La sua fama fu tale da giungere sino alle orecchie del Re di Sicilia, l’Imperatore Federico di Svevia, che decise di metterlo alla prova. Il Re e la sua corte si recarono a bordo di un’imbarcazione proprio fino alle acque frequentate da Cola, e lo fecero chiamare dalla madre. Quando Colapesce riaffiorò, il Re gli lanciò una prima sfida, gettando in acqua una coppa che il ragazzo recuperò immediatamente. Allora, il sovrano lanciò la sua corona in acque profonde e Colapesce riuscì nuovamente nell’impresa. La terza volta, il Re fece cadere in mare un anello, un oggetto ancora più piccolo e dentro acque ancora più profonde. Fu solo in quel momento che Cola si accorse che la Sicilia, la sua terra, con le sue tre punte di terra, si appoggiava su tre colonne. Una di queste era visibilmente segnata dal tempo, piena di vistose e pericolose crepe. Tornò così a galla, e senza indugio disse addio a Ninfa, l’amata che portava in grembo suo figlio e decise di restare per l’eternità sott’acqua per sorreggere la colonna ed evitare che l’isola potesse sprofondare. Ed ancora oggi, Cola si trova negli abissi del mare di Sicilia, a tenerla in piedi e proteggerla, concedendosi la possibilità di risalire in superficie per rivederla soltanto una volta ogni cento anni.
Al calar del sole invece, sempre in Prima Nazionale e sempre al Teatro Antico, andrà in scena “PPP Presente Passato Pasolini”, spettacolo di teatro-danza firmato dal coreografo e regista Aurelio Gatti, che qui indaga Pasolini nella sua ricerca sulla relazione fra Mito e Storia. Sul palco, dieci artisti per un immaginario circo costruito intorno a testi come Pilade, Affabulazioni, La Rabbia, Divina Mimesis, oltre a numerose interviste del più importante, scandaloso e controverso intellettuale italiano del Novecento.
Il Segesta Teatro Festival 2022 presenta una programmazione multidisciplinare di un mese intero che vede in cartellone ben 26 spettacoli di cui sette Prime Nazionali, fra teatro, danza, musica, poesia, installazioni, spettacoli all’alba e notti a scrutare la volta celeste, progetti speciali, eventi diffusi e incontri firmati dai grandi nomi del teatro e della danza, da Virgilio Sieni a Salvatore Sciarrino, da Roberto Latini a Mimmo Cuticchio, da Compagnia Zappalà Danza a Mamadou Dioume, da Anna Bonaiuto a Giorgina Pi, passando per i Dervisci Rotanti di Damasco e i Cuncordu e Tenore di Orosei, Massimo Cacciari e Umberto Galimberti. E molto, molto altro.
Il festival è promosso dalla Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dal Parco Archeologico di Segesta.