Milano. Prenderà il via ufficialmente giovedì 1 ottobre alle ore 21 la rassegna “So Jazz”, organizzata dallo Spazio Epoca Milano e in programma tutte le settimane nel locale di via Parenzo 7, a due passi dal Naviglio Grande, con la partecipazione di alcuni dei più noti e apprezzati musicisti della scena (non solo) milanese.
Per il concerto inaugurale gli organizzatori hanno invitato il trio del pianista Simone Daclon, con Marco Vaggi al contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria. Con questa formazione, attiva da ormai dieci anni, Simone Daclon presenterà composizioni e arrangiamenti tratti dai suoi lavori discografici. Partendo dai riferimenti dei più classici piano trio, i tre jazzisti si muoveranno tra brani originali e interpretazioni personali di alcuni standard, accostando il proprio sound contemporaneo alla tradizione e al linguaggio del jazz.
Dotato di un innato senso dello swing e di uno stile brillante, Simone Daclon ha un’assoluta padronanza del pianoforte. Nel corso della sua carriera ha collaborato con jazzisti del calibro di Franco Ambrosetti, Gianni Cazzola, Fabrizio Bosso, Emanuele Cisi, Lorenzo Tucci, Scott Hamilton e Rosario Giuliani, solo per citarne alcuni, ma anche con artisti più “pop” quali Malika Ayane, Mario Biondi, Rosalia De Souza e Alessio Bertallot.
Per il secondo appuntamento di “So Jazz”, giovedì 8 ottobre allo Spazio Epoca Milano si esibirà un altro trio, quello di Michele Bozza, veterano del sax. Con lui ci saranno due musicisti di vaglia: Alberto Gurrisi all’organo hammond e Vittorio Sicbaldi alla batteria. La formula dell’organ trio con il sax e la batteria prende vita alla fine degli anni ’40 e si consolida alla fine del decennio successivo con l’affermazione del Soul-Jazz e dell’Hard Bop. Bozza, Gurrisi e Sicbaldi si cimenteranno con alcuni standard jazz e soul-jazz ripresi dal repertorio del Bebop e dell’Hard Bop, con un’attenzione particolare alla musica degli organisti Jimmy Smith, Larry Young e Baby Face Willette.
Giovedì 15 ottobre sarà la volta del pianista Mirko Puglisi e del suo trio, completato da Giacomo Marzi al contrabbasso e Roberto Paglieri alla batteria: in scaletta un repertorio di celebri standards jazz del songbook americano. I temi di alcuni dei più importanti compositori della storia del jazz saranno il punto di partenza di un percorso d’ascolto nel quale l’interplay e l’improvvisazione si riveleranno fondamentali.
Il trio del pianista Niccolò Cattaneo sarà di scena giovedì 22 ottobre: con il leader, il cui stile si colloca a metà strada tra il linguaggio tradizionale e le forme moderne di espressione jazzistica, suoneranno il contrabbassista Roberto Piccolo e il batterista Pasquale Fiore. I tre musicisti condividono il desiderio di cercare nuovi stimoli creativi all’interno di un repertorio che spazia dalle canzoni dell’era del Great American Songbook e delle big band ai brani dei compositori del periodo Bebop e Hard Bop e che include anche alcune composizioni originali del leader. Cattaneo è uno specialista nell’uso dell’organo Hammond e si destreggia con disinvoltura tra suoni hard bop, blues, soul e funky. Nel corso della sua carriera ha collaborato e inciso con importanti musicisti italiani e stranieri, tra cui Eliot Zigmund, Francesco Cafiso, Paul Jeffrey, Fabrizio Bosso, Marco Tamburini, Francesco Bearzatti, Giovanni Amato, Max Ionata, Stefano Bagnoli, Dino Betti van der Noot e molti altri.
Infine, giovedì 29 ottobre spazio al trio del talentuoso chitarrista campano Alessandro Florio (con Alex Orciari al contrabbasso e Pasquale Fiore alla batteria). Florio presenterà “Back to the Blue Coast”, il suo ultimo album, pubblicato in estate dall’etichetta AlfaMusic/Egea: per il musicista partenopeo si tratta di una sorta di ritorno a casa, sia geograficamente (dopo anni vissuti all’estero, tra l’Olanda e New York) sia nel sound, con una serie di brani dedicati e ispirati dalla sua terra d’origine (la Costiera Amalfitana) e dal taglio più “mediterraneo”, per quanto riguarda l’aspetto competitivo, rispetto ai suoi lavori precedenti.