Napoli. “Sorgenti” è il titolo che l’Associazione Dissonanzen, che festeggia il suo 31° anno di vita, dà alla sua stagione autunnale di concerti, ricchissima di nuovi progetti, di nuove musiche, in costante dialettica tra varie espressioni artistiche quali il teatro, la danza.
“Sorgenti” evoca lo sgorgare di nuove energie, pure, fresche, provenienti dalla profondità della terra ma anche diverse provenienze sonore, le plurime sorgenti del suono che avvolgono la nostra contemporaneità e hanno dignità di emergere e di essere ascoltate. La programmazione richiama allo spirito di ricerca che caratterizza l’avventura di Dissonanzen da tanti anni e il suo indagare con curiosità la molteplice realtà musicale.
Viene consolidata la stretta collaborazione con il Conservatorio “San Pietro a Majella” dove il 16 ottobre si apre la rassegna, con un appuntamento che è ormai entrato nella consuetudine degli ultimi anni: lo spazio dedicato ai migliori allievi delle scuole di composizione del Conservatorio. L’Ensemble Dissonanzen, che sarà diretto per l’occasione da Francesco Gesualdi, eseguirà musiche di sei giovani compositori iscritti alle classi di composizione: Donato Attanasio, Walter Aveta, Luigi Bruno, Marco D’Acunzo, Ugo Ruocco, Vincenzo Russo. Diversificati gli approcci stilistici dei sei musicisti scelti nell’ambito del progetto Confronti musicali contemporanei, coordinato da Patrizio Marrone.
Il concerto del 25 ottobre, ancora al Conservatorio “San Pietro a Majella”, vede di nuovo protagonista l’Ensemble Dissonanzen ed è legato alla nuova collaborazione con la giovane quanto emergente contrabbassista Federica Michisanti. Con musiche di Marco Sannini, neo-coordinatore artistico di Dissonanzen, il progetto “Anime nomadi” si presenta attraversato dai suoni e dalle atmosfere del Mediterraneo, filtrato attraverso la scrittura contemporanea e l’improvvisazione. Come dichiara Marco Sannini «Si tratta di un viaggio di anime irrequiete, dai coloni della Magna Grecia ai terremotati, dai “Fuienti” delle festività religiose medievali agli sfollati delle guerre. Le anime nomadi hanno occhi nomadi, fissano i particolari e li conservano per sempre, in una identità fatta di momenti uniti da un suono ancestrale, una modalità di esperienza della nostra realtà fluida».
“Soirée Circé – Il Canto di Circe, e altri canti profani”, che si terrà il 5 novembre in Sala Assoli, vede il ritorno del compositore genovese Claudio Lugo alla guida dell’Ensemble Barocco di Napoli, che, con ospite d’eccezione il soprano Roberta Invernizzi, eseguirà musiche dello stesso Claudio Lugo, ispirate al “Cantus Circaeus” di Giordano Bruno, con la preziosa presenza del poeta Guido Caserza come voce recitante. I testi latini di Giordano Bruno sono tradotti per l’occasione dal poeta Tommaso Ottonieri. Il lavoro di Claudio Lugo, di grande forza teatrale e musicale, si basa sul “Cantus Circaeus” di Giordano Bruno, opera di straordinario fascino: un manuale di mnemotecnica scritto nei suoi ultimi anni parigini. Dichiara Claudio Lugo: «Nel testo la Maga Circe mostra alla giovane allieva Meri come operare il prodigio della mutazione degli umani in altre specie animali. Differentemente dal mito omerico Circe lancia un incantesimo selettivo che, lasciando ai meritevoli le sembianze umane, trasforma altresì gli altri in forme animali che svelano le varie “patologie comportamentali” alle quali la nostra specie è usa manifestarsi. Un messaggio, come sempre in Bruno, di grande potenza rivoluzionaria e di grande attualità».
Il 23 novembre in Sala Assoli ritorna per il secondo anno consecutivo “Improvvi_dance”, il format sulla danza e sull’improvvisazione a cura di Alessandra Petitti e Giacomo Calabrese, che, quest’anno, si rivolge all’incontro tra musiche e danze antiche e musica e danza contemporanea, con la presenza di Gloria Giordano, grande esperta di danze storiche, nonché di Tommaso Rossi e Alessandro de Carolis ai flauti, Peppe Frana al liuto e Paolo Montella all’elettronica e anche dei danzatori Piero Leccese, Lidia Marinaro. Di particolare rilievo “Costellazioni”, il nuovo progetto di Francesco D’Errico, che si muove tra nuova scrittura e improvvisazione, in duo con il percussionista Antonio Caggiano, mentre per il quinto appuntamento della serie “Mozart nostro contemporaneo”, l’Ensemble Dissonanzen eseguirà, nella trascrizione di Muzio Clementi per pianoforte, flauto, violino e violoncello la Sinfonia K 543 del grande salisburghese e un brano in prima esecuzione assoluta di Alessandra Bellino: “Vox in triplum”, liberamente ispirato all’incipit del Larghetto del Triplo Concerto op. 56 di Beethoven e al canto gregoriano “A pacem”, pezzo composto per l’Ensemble Dissonanzen. Completa il programma un brano di Vincenzo Giulio Gualtieri per pianoforte, dedicato al pianista Ciro Longobardi.
Una riflessione a parte merita il progetto speciale dedicato a Luigi Nono, realizzato con il sostegno del MIC in collaborazione con il Conservatorio San Pietro a Majella e l’Università l’Orientale, con il patrocinio morale della Fondazione Archivio Luigi Nono e del Goethe-Institut Neapel, dedicata al centenario della nascita del grande compositore veneziano (1924-2024) e, in particolare al rapporto – strettissimo – tra la sua visione estetica e la musica antica, che si svolgerà tra l’11 e il 13 novembre con la partecipazione di ospiti prestigiosi quali Nicola Sani, Marco Angius, Veniero Rizzardi, Ciro Longobardi, Roberto Doati, Agostino Di Scipio, Daniele Colombo e il Coro Mysterium Vocis.
info https://www.dissonanzen.it/