Bacoli. Domenica 7 luglio alle ore 21:15, alle Terme – Stufe di Nerone (Bacoli-NA), si terrà il secondo appuntamento della tredicesima edizione della rassegna TEATRO alla DERIVA (il teatro sulla zattera), ideata da Ernesto Colutta e Giovanni Meola, che ne firma la direzione artistica per il dodicesimo anno.
Sulla zattera / palcoscenico Artatamente Teatro presenta “MONICA (odellalibertà)”, scritto e diretto da Francesca Fedeli, che è anche in scena con Martina Carpino.
Come mettere in scena un’icona, una donna che ha contribuito a cambiare il costume di un paese, come Monica Vitti? In questo spettacolo l’autrice le dà voce, destreggiandosi tra l’aspetto pubblico e quello suo interiore, in un andirivieni meta-teatrale nel quale prevale, su tutto, l’istanza che ha guidato l’intera sua carriera, l’intera sua esistenza: la libertà da stereotipi e schemi. Il tutto condito da una sana e ironica follia scenica.
Manifestazione unica in Italia, ormai appuntamento fisso del territorio flegreo, l’unicità della rassegna risiede nel far esibire gli artisti su una zattera galleggiante sull’acqua, costruita appositamente e posizionata all’interno del laghetto circolare delle Stufe di Nerone.
Grazie allo scenario suggestivo e alla distanza dal caos della città, la zattera ha accolto, finora, un pubblico sempre più curioso per gli spettacoli e per una location in cui la natura contribuisce a far vivere un’esperienza rivitalizzante per il corpo e per la mente.
Dichiara Giovanni Meola: «Il numero 13 un tempo faceva sognare chi giocava al Totocalcio. Oggi che quei tempi sono passati questo numero ha perso il suo fascino.
Ma non per Teatro alla Deriva, che taglia il bellissimo traguardo della sua XIII edizione, confermando la volontà della famiglia Colutta, che gestisce da più di 50 anni un angolo magico del territorio flegreo, le Terme-Stufe di Nerone, di continuare a far vivere questo appuntamento teatrale.
Un pubblico sempre più affezionato e curioso sta premiando, negli anni, questa rassegna unica nel genere, che prevede l’andata in scena degli spettacoli su di una zattera galleggiante.
Il mio compito, da direttore artistico, è proporre di anno in anno spettacoli in grado di coinvolgere, emozionare, divertire, far riflettere e pensare.
E il cosiddetto ‘filo rosso’, che spesso da direttori artistici si ricerca come il sacro Graal, e che talora è solo una suggestione, quest’anno può essere identificato in un concetto chiaro e diretto: l’ironia. Tutti e quattro gli spettacoli hanno nell’ironia il loro punto di forza, ovviamente coniugato in modi diversi.
Dopo ‘Opera Didascalica’, il secondo lavoro proposto, ‘Monica (odellalibertà)’, di Francesca Fedeli, è sì un omaggio alla figura di Monica Vitti, ma strutturato a partire da un mix impazzito di sue reali dichiarazioni, abilmente estrapolate e montate dalla regista e drammaturga, anche in scena nelle vesti di…regista alle prese con una Monica Vitti che vuole ribellarsi al suo ruolo, alla sua immagine, e fedele ad un unico comandamento: scansare tutti i cliché, rovesciandoli, quando necessario, attraverso un feroce utilizzo dell’arma che fece di lei una vera icona nazionale: un’ironia autoironica dissacrante e spiazzante.
A seguire, ‘Tutto Shakespeare Minuto per Minuto’, che Andrea Cioffi ha liberamente adattato a partire da un lavoro inglese che ha avuto un successo di dimensioni mondiali. Cinque attori cercano di portare in scena l’opera omnia dell’autore più famoso della storia del teatro, ma compattandola in…80 minuti. Una follia divertente, surreale, scatenata, arrembante, possibile grazie all’intesa perfetta degli interpreti che, tra comicità di situazione, giochi di parole e slittamenti di senso, omaggiano a modo loro opere famosissime o meno, ma fortunatamente senza alcun rispetto e timore reverenziale.
Chiude la rassegna ‘Leggende Napulitane’, a cura di Diego Sommaripa, contenitore scanzonato e ironico di scritti di autori vari che trattano di personaggi e miti di varia natura del macrocosmo partenopeo (dalla Bella ‘Mbriana al fiume Sebeto, dal Principe di Sansevero al Munaciello, fino ad arrivare alla ventilata presenza in loco della tomba del conte Dracula). Le varie scene godono della vis comica dei tre interpreti e della presenza di una fisarmonicista in grado di creare atmosfere ‘altre’, permettendo al pubblico di transitare dolcemente da una all’altra.
Cartellone all’insegna di una comicità ironica e non sguaiata, ma anche all’insegna dell’intelligente riscrittura drammaturgica e scenica. Il tutto reso magnificamente in scena da un manipolo di attrici e attori capaci di giocare col pubblico in modo limpido e diretto. Chi vorrà esserci non se ne pentirà di sicuro».