“Teatro”, Igor Esposito presenta il suo volume a Sala Assoli

Napoli. Il 18 gennaio, a Sala Assoli, Igor Esposito ha presentato il suo libro “Teatro”. Edito da Cuepress, il volume – con un bel primo piano dell’autore in copertina, opera di Tiziana Varani – raccoglie le quattro commedie del drammaturgo e poeta napoletano: “Radio Argo, Le sorelle A, Orlando saltato e El delatore assassino”.
A introdurre e moderare l’incontro Matteo Palumbo, professore di Letteratura Italiana dell’Università “Federico II” di Napoli, al quale Igor attribuisce il merito di averlo così affascinato con le sue lezioni nel periodo universitario da portarlo ad approfondire i classici a tal punto da volerli riscrivere.
E proprio di una sua capacità di rianimare antiche storie parla Matteo Palumbo nella prefazione alla raccolta, avvalendosi delle suggestioni che i modelli classici gli hanno suscitato calandoli però nel 21° secolo.
Il risultato è la rigenerazione di una struttura narrativa originaria utilizzata a mo’ di canovaccio, sul quale però Esposito va a inserire una trama nuova, attualizzata sia nella narrazione che nel linguaggio, che consente allo spettatore il continuo confronto con quello che gli è familiare (sia l’opera classica che l’evento moderno di cui l’autore vuole trattare).
Portando a una sovrapposizione o a un intreccio, poi a uno scambio tra la tradizione e l’innovazione – che in genere ha risvolti politico/sociali chiari – da determinare una crescita emotiva nello spettatore grazie alle parole e la musica che l’accompagnano fino al climax.
In “Radio Argo” Esposito è dall’”Orestea” che parte, nell’”Orlando Innamorato” dall’”Orlando Furioso”, nel “Delantero assassino” è di Caravaggio e della sua opera che vuole parlare, dove il chiaro/scuro della pittura si trasferisce nel linguaggio attraverso la creazione di espressioni che si rifanno ai sonetti romaneschi di Belli.
Unica eccezione rappresentata dalle “Sorelle A” – dove A sta per Alzheimer – frutto di un’esperienza familiare diretta.
Nel corso dell’incontro di sabato 18 gennaio, a dare voce ai suoi personaggi tre amici: Ivana Maione, Cristina Donadio e Peppino Mazzotta.
Mentre Esposito ha interpretato la parte di Orlando uscito dalle pagine del poema fatto di duelli, inseguimenti e amori, catapultato in una megalopoli futura, fortemente disorientato, con in bocca parole ibride ricavate dalle due epoche con un costrutto appartenente a quella passata, Ivana Maione è stata una perfetta Angelica che ha invitato Orlando, il cavaliere, a spogliarsi dell’armatura di Pappagone perché “è finita l’epoca dei cavalieri, ci sono solo miez’ ommi, così come non ci sono più le principesse ma solo tante figlie di Napoli che nascono nei vicoli scuri”.
Così come sempre la Maione ha ben vestito i panni della prostituta che dialogando con Caravaggio (sempre Igor Esposito) confessa quanto ha subito in cambio di ambizioni e promesse non mantenute.
Cristina Donadio invece è stata una credibile, alcolizzata sorella A, nel momento successivo all’omicidio della vicina avvenuto con tre martellate sulla testa.
Infine, con Peppino Mazzotta – più volte interprete e regista di “Radio Argo” – si è potuto partecipare a un insolito momento di spiegazione del testo, che coincide in genere con la prima lettura degli attori con l’autore per comprenderne il senso, e lo ha fatto attraverso l’analisi della prima battuta di Agamennone: “Io sono benedetto da Dio”.
Poi è passato alla recitazione – anche in questo caso con grande successo – di un passo di “Radio Argo Suite” che gli è valso il Premio Le Maschere del Teatro Italiano nel 2024 e prima ancora di Miglior Interprete di Monologo Premio Nazionale della Critica nel 2011.
È indubbia l’importanza di conoscere il testo teatrale e di come bisogna partire da questo per capire l’autore e il suo obiettivo, le opere drammaturgiche però per definizione sono insature, perché non vengono scritte per rimanere sulla carta ma per acquistare vita tramite la messa in scena, che può essere di volta in volta diversa a seconda del regista, dell’interprete e dello stesso pubblico dinanzi al quale viene rappresentata.
Ci auguriamo allora di vedere quanto prima calcare il palcoscenico anche alle altre tre opere di Igor Esposito e non solo a “Radio Argo” che, si ricorda, sarà a Roma al Teatro India dal 29 gennaio al 02 febbraio.

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