“Tra sacro e Sacro Monte” ricorda la storia di speranza di Etty Hillesum

Varese. Sono già sold out anche le prossime iscrizioni allo spettacolo di oggi, sempre alle 19 e alle 21.30, con “Etty Hillesum, cercando un tetto a Dio”, terzo appuntamento del festival e produzione di “Tra sacro e Sacro Monte” con Angela Demattè, testo di Marina Corradi, regia di Andrea Chiodi, musiche di Ferdinando Baroffio, movimenti scenici di Marta Ciappina e disegno luci di Marco Grisa.
“Ero un po’ imbarazzato perché è un lavoro con la mia regia, fatto da Angela Demattè, che è attrice, drammaturga e anche mia moglie. È un lavoro che abbiamo prodotto nel 2009. Questo testo era ancora così importante e così forte in questo momento che ho voluto riproporlo, pensando allo sguardo di questa ragazza su un mondo di disperazione”, spiega il direttore artistico del festival, Andrea Chiodi.
Sulla Terrazza del Mosè, in cima al Sacro Monte di Varese, ci verranno raccontati gli ultimi tre anni di vita della ventiseienne Etty Hillesum, una ragazza ebrea vissuta ad Amsterdam e morta ad Auschwitz nel 1943. Scrisse un lungo diario e nel 1943, dal campo di Westerbork, inviò numerose lettere, fino alla partenza per Auschwitz. In un momento in cui tutto tende verso la morte, in cui ogni uomo è portato all’odio, questa ragazza si fa portatrice di una sbalorditiva speranza.
È una donna passionale, concreta, intellettualmente viva e curiosa, che attraverso alcuni incontri comincia a cambiare sguardo sulla realtà. Misteriosamente scopre, parallelamente all’incrudelirsi delle persecuzioni, un nuovo modo di guardare ciò che le accade.

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