Roma. Dopo lo straordinario successo di “Ululuna”, con Stefano Benni, portato in scena lo scorso aprile, il Teatro Stabile di Roma va avanti con le sue produzioni originali dando voce al giovane Francesco Guglielmi, già premio Hystrio 2017, per un one man show dalle tinte ciniche, comiche, poetiche e, infine, intimiste.
“Trilogia di un corpo in punto di morte”, in scena dal 03 al 05 maggio al Teatro Manhattan di Roma è il racconto dei racconti. Quello che parte dal migliore degli inizi: la fine.
Ciò che accomuna ogni storia, dalla più degna di nota a quella più straordinariamente ordinaria, è la fine. Tutte le storie finiscono. La storia di ogni vita, ad esempio, si conclude con la morte, ultima stazione di un treno che non ha più fermate. Ma come si muore? Cosa succede, in quell’attimo in cui la voce annuncia la fine della corsa, pochi istanti prima del capolinea? Come vive un cervello la morte? Come vive un cuore l’ultimo rullo di tamburi? Che suono ha il “canto del cigno”? In un corpo vivono diversi inquilini, perché solo l’anima finora ha potuto dire la sua? Questa è la storia di un corpo e del-la sua meccanica, a pochi metri dall’ultima fermata. Dopo un’ora lo spettacolo finisce.
Un lavoro di scrittura e interpretazione da parte del protagonista davvero accattivante e originale, per un’ora di teatro che tiene sospesi tra quello che è stato e quello che non sappiamo davvero se arriverà mai. Riuscirà il nostro protagonista a salvarsi?
Gli spettatori lo scopriranno solo davvero… alla fine.
La produzione dello spettacolo è affidata al Teatro Stabile di Roma, capitanato dalla Digital Artist Maria Beatrice Alonzi, che ha regalato alla stagione romana teatrale un successo di pubblico e critica ad ogni messa in scena, per tutto l’anno.