Spoleto. Gabriele Vacis si aggiunge al cast del nuovo spettacolo di Alessandro Baricco “Tucidide. Atene contro Melo”, che debutta in prima assoluta il prossimo giovedì 29 giugno al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Baricco, che è autore del testo e cura la regia, ha scelto Vacis come interprete accanto a Stefania Rocca e Valeria Solarino per la nuova produzione che vede sul palcoscenico anche i 100 Cellos, il prodigioso ensemble di cento violoncellisti fondato da Giovanni Sollima. Tra i più rilevanti musicisti della scena contemporanea, Sollima, violoncellista e compositore, è anche autore delle musiche originali oltre che interprete. La direzione musicale è affidata anche a Enrico Melozzi. «Per ragioni di salute non potrò essere io in scena – ha fatto sapere Alessandro Baricco. Ho desiderato e chiesto a Gabriele Vacis di interpretarlo, è un testo perfetto per lui e questo mi permette di concentrarmi sulla regia. Sarò a Spoleto per dirigerlo e portarlo in scena». Gabriele Vacis è stato regista stabile del Teatro Stabile di Torino, direttore del Teatro Regionale Alessandrino e de I Teatri di Reggio Emilia. Ha diretto i corsi attori e regia della scuola Paolo Grassi di Milano e la Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino. Ha fondato e diretto il Laboratorio Teatro Settimo, ideato e diretto festival come Torino Spiritualità. Ha pubblicato, con Marco Paolini, “Il racconto del Vajont”, da cui la trasmissione premiata con tre Oscar della televisione. Il suo film “Uno scampolo di paradiso” ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Annecy. Ha fondato l’Istituto di Pratiche Teatrali per la Cura della Persona. Insegna Istituzioni di regia all’Università Cattolica di Milano. A partire dalle pagine della Guerra del Peloponneso di Tucidide, Baricco racconta le vicende avvenute nel 416 a.C. e dell’ultimatum ateniese agli abitanti dell’isola di Melo, nelle Cicladi: assoggettarsi al loro dominio o perire. Il rifiuto dei melii dà luogo a una punizione esemplare, uno degli episodi più tragici della guerra: la distruzione della città, l’uccisione di tutti gli uomini e la deportazione come schiavi di donne e bambini. La sproporzione delle forze in campo era enorme, lo strapotere degli ateniesi evidente. Ciò nondimeno, prima di dare la parola alle armi, Ateniesi e Meli si incontrarono per negoziare il futuro dell’isola. «Curiosamente – spiega Baricco «Tucidide racconta questo incontro di ambasciatori come se vi avesse partecipato: riferisce le parole esatte pronunciate dagli ambasciatori, e ricostruisce fin nei dettagli, e in modo drammaticamente vivissimo, lo scontro verbale tra i due schieramenti. Benché fosse uno storico (anzi, il primo degli storici) finì in quelle pagine per scrivere del teatro e del bellissimo teatro. Per questo, portare in scena quelle pagine appare quasi un modo di portarle a compimento, facendole arrivare là dove oscuramente sognavano di andare».