Roma. Un supereroe assurdo che combatte l’assurdità della guerra, tra funambolismi del corpo e della lingua, in uno spettacolo che fonde i gesti di un circense con le frasi di un racconto e le note di uno spartito. Circo El Grito e Wu Ming Foundation incrociano nuovamente i loro percorsi ne “L’Uomo Calamita”, straordinario spettacolo di circo contemporaneo, illusionismo, musica e letteratura scritto e diretto da Giacomo Costantini, che debutta in prima nazionale giovedì 12 dicembre alle ore 21 al Teatro Vascello e in replica fino a domenica 15 dicembre (venerdì 13 alle ore 21, sabato 14 alle ore 19, domenica 15 alle ore 17 e ore 19).
Tra spericolate acrobazie, colpi di batteria e magie surreali, la voce dal vivo di Wu Ming 2 guida lo spettatore in una vicenda tra storia e fantasia, quella di un circo clandestino durante la seconda guerra mondiale.
L’11settembre 1940 con una circolare telegrafica, il capo della polizia ordina che vengano controllati tutti i carrozzoni, i circhi e le carovane, affinché “vengano rastrellati e concentrati sotto rigorosa vigilanza”. L’Uomo Calamita e altri fenomeni da baraccone si ritrovano così senza tendone, senza lavoro e ricercati dalla polizia. Lena – una bimba di otto anni – si ritrova invece senza il suo supereroe preferito e senza lo spettacolo che attendeva dall’anno prima. Per sfuggire alla persecuzione, i circensi sono costretti a darsi alla macchia ma, con l’aiuto di Lena, useranno i propri poteri, l’astuzia e il magnetismo per combattere il nazi-fascismo.
Uno spettacolo che contamina il linguaggio della pista e quello della carta, che lascia il pubblico con il fiato sospeso mentre l’Uomo Calamita (Giacomo Costantini) prova in segreto i suoi pericolosi esercizi di equilibrismo magnetico. E se non bastassero i suoi virtuosismi in altezza a farvi tremare, ci pensa Cirro che sulla batteria sfoga tutta la rabbia accumulata da quando i nazisti hanno ucciso suo fratello.
Wu Ming 2 non solo racconta la loro storia ma ne prende parte. Sarà infatti lui a cimentarsi in un esercizio dalla cui riuscita dipenderà la vita dell’Uomo Calamita. “Siamo circensi, quando sfidiamo la morte lo facciamo sul serio”, dice Costantini: ecco perché in uno dei suoi numeri l’Uomo Calamita è incatenato, appeso per i piedi, immerso dentro una vasca d’acqua.
Lo spettacolo ideato da Giacomo Costantini, con la collaborazione di Wu Ming 2, ha assunto come modello di lavoro il dialogo tra il processo di creazione di un dramma circense e la costruzione del soggetto narrativo di un romanzo storico. I due autori si sono confrontati in un fecondo scambio durato due anni: se Costantini ha potuto appoggiarsi sugli approfondimenti storici e narrativi del libro in costruzione, Wu Ming 2 man mano che avanzava con la scrittura ha visto concretizzarsi in gesto circense l’universo che stava scrivendo. Prima che venisse conclusa la scrittura scenica dello spettacolo è stato coinvolto il compositore e batterista Fabrizio Baioni Cirro: ne “L’Uomo Calamita” la musica è interamente eseguita dal vivo e, al pari del circo e della letteratura, è stata parte integrante del percorso di creazione dello spettacolo.
La miscela evocativa dell’Uomo Calamita non si lascia contenere dal sipario e dalle quinte di un teatro, né dallo chapiteau del Circo El Grito, e diventa un libro illustrato, stampato a mano da Strane Edizioni. Un piccolo gioiello 25×35 stampato in serigrafia, fatto e rilegato a mano e illustrato da Marie Cécile, le cui immagini hanno contribuito in maniera determinante alla creazione dell’universo dello spettacolo.