Napoli. Questa sera, mercoledì 22 luglio, alla tredicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia, diretto da Ruggero Cappuccio, va in scena in prima assoluta nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, alle 21.00, “Antichi maestri” (replica il 23 luglio) di Thomas Bernhard, per la regia di Federico Tiezzi, con Sandro Lombardi, Martino D’Amico e Alessandro Burzotta. Firma la drammaturgia Fabrizio Sinisi, uno dei più apprezzati drammaturghi italiani contemporanei. Lo spettacolo è ambientato nella Sala Bordone della Pinacoteca di Vienna. Un uomo si siede e guarda un famoso quadro di Tintoretto. Un secondo uomo, più giovane, in piedi osserva il primo uomo che guarda il quadro. Un terzo uomo, uno dei custodi della Pinacoteca, osserva entrambi. È questo il diagramma del romanzo, uno tra gli ultimi esempi della narrativa di Bernhard, trasformato dalla Compagnia Lombardi-Tiezzi in un vero e proprio studio teatrale sulla funzione dell’arte, i limiti della bellezza e la nevrosi della modernità.
Ancora in prima assoluta alle 21.00, nella Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte (ingresso da Porta Miano), “Vaudeville! – Atti Unici da Eugène Labiche” (replica il 23 luglio), spettacolo ideato, scritto e diretto da Roberto Rustioni e prodotto da Fattore K, Teatro di Roma – Teatro Nazionale e Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia. Roberto Rustioni si confronta con il mondo della commedia e del vaudeville in una riscrittura libera e vitale tratta dai testi di Eugène Labiche, grazie alla collaborazione della dramaturg Chiara Boscaro e di Ida Treggiari, assistente alla regia e alla drammaturgia. Interpreti Francesca Astrei, Luca Carbone, Roberta De Stefano, Loris Fabiani, Paolo Faroni. Un lavoro che ruota attorno alla comicità, quella in grado di sollevare l’uomo e di farlo sentire più vivo: «Da tempo desideravo lavorare sul comico – spiega Roberto Rustioni –, con un gruppo di attori dotati di immediate e congenite doti comiche: dei comedians naturali, creature speciali e rare. Questo è il punto di partenza del progetto. La commedia non è solo intrattenimento, a volte, quando viene attuata da talenti comici unici e geniali, si trasforma e si eleva. Si manifesta la possibilità di raccontare storie ridicole, con un umorismo arguto e folle, profondamente sovversivo, che abbatte le convenzioni dei ruoli sociali e le ipocrisie delle relazioni».
È liberamente ispirato alle opere di Bohumil Hrabal lo spettacolo della sezione Osservatorio, “Maria’s Circus”, di e con Anna Dego, che debutta alle 22.30 nel Giardino Romantico di Palazzo Reale per la regia di Luigi Arpini. Un progetto frutto dell’incontro tra Anna Dego, il cui percorso multidisciplinare si è nutrito del lavoro decennale nella compagnia di danza di Adriana Borriello, e Luigi Arpini, che ha militato nella storica compagnia di Tadeusz Kantor. La paura del fallimento, l’incredibile che diventa realtà, lo scacco di un’esistenza fragile creano una collisione di parole e di immagini che vira verso la poesia, l’esplosione ludica, il silenzio.
Replica alle ore 21.30 nel Cortile d’Onore di Palazzo Reale “Il seme della violenza – The Laramie Project”, testo di Moisés Kaufman e del Tectonic Theater Project, per la regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, coprodotto da Teatro dell’Elfo e Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con il Festival dei Due Mondi Di Spoleto.
Prosegue la sezione Letteratura curata da Silvio Perrella: alle 19.00, nel Casino della Regina del Real Bosco di Capodimonte (ingresso da Porta Miano), “Nel nome di Giacomo Lubrano”. Ospiti Mimmo Borrelli, drammaturgo, attore e regista teatrale (Premio Ubu nel 2018 per la Migliore regia e il Miglior testo italiano per lo spettacolo “La Cupa”), e Alberto Rollo, saggista, critico letterario e traduttore. “In quanti possono dire di conoscere i versi di Giacomo Lubrano? – si chiede Perrella, curatore della serie di incontri letterari intitolata “Prima” – Potremmo dire: solo qualche sparso studioso. Eppure sono lì, potenti e sonanti, a ricordare quanto ogni cosa sia sempre sottoposta all’urto degli elementi e ai tumulti della Storia”.