Pesaro. I Musei Civici di Pesaro sono lieti di presentare la mostra personale di Claudio Di Carlo, “Vertigini all’imbrunire” , a cura di Lorenzo Canova e Francesca Pietracci, promossa dal Comune di Pesaro e dalla Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive, in collaborazione con Pesaro Musei, che inaugurerà sabato 2 novembre alle ore 18.00 nella Project Room di Palazzo Mosca – Musei Civici. “Vertigini all’imbrunire” propone una sintesi del racconto pittorico e della produzione pittorica dal 2007 al 2024 dell’artista – che vive e lavora tra Amburgo, Pescara e Roma – segnato dalla presenza di donne e uomini, corpi e dettagli immersi in un’atmosfera indefinita. Con questo progetto Claudio Di Carlo torna a Pesaro dopo aver realizzato e donato, nel 2018, un’opera dedicata a Rossini per la casa natale del compositore: e sarà proprio questo lavoro, intitolato “Già la luna è in mezzo al mare”, ad aprire il percorso composto da altre nove opere realizzate ad olio e foglia d’oro su tela dal 2007 al 2024. Si tratta di una panoramica che rappresenta i vari capitoli del suo racconto pittorico, scanditi dalla presenza di donne e di uomini, di corpi, di dettagli e situazioni catturate dai media o provenienti da sue foto, in ogni caso sempre rielaborati e dipinti. Il motivo costante che li lega è l’atmosfera indefinita che si crea all’imbrunire e che procura una sorta di vertigine, stupore e spaesamento, così come le scene improbabili che Di Carlo ricostruisce e che si trovano in bilico tra realtà e finzione. Ogni opera contiene una metafora, un senso da scoprire a vari livelli. Di Carlo affronta tematiche politiche, sociali, psicologiche ed emotive, tutto ciò che può destare piacere o allarme, con impegno e glamour, con realismo e raffinatezza. In questa mostra Claudio Di Carlo attraversa dunque i diversi momenti del suo lavoro, in una visione quasi circolare in cui il principio e la fine coincidono in un vero e proprio viaggio nelle fasi e nell’immaginario che danno vita alla sua opera. Si può notare infatti come le figure dipinte nel 2007 si rispecchino in quelle del 2024, in quadri attraversati dal senso misterioso di un eros che si nasconde nei corpi e nelle cose, spesso nel contrasto esplicito con la miseria del mondo e la banalità della vita quotidiana. Grazie a un’intensa qualità di definizione iconica, Di Carlo costruisce così dei meccanismi ambigui che uniscono momenti e luoghi differenti nella sincronicità dello spazio pittorico, incroci iconici e storie silenziose che, nel loro tempo sospeso, ci raccontano di enigmi affascinanti e di narrazioni indecifrabili nascoste nel flusso originario della pittura.