“Volevo solo fare la calciatrice”, il libro di Alice Pignagnoli diventa un docufilm

Roma. Lo scorso 9 ottobre, nella bella Sala Refettorio del Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati, Alice Pignagnoli ha presentato il suo libro “Volevo solo fare la calciatrice” edito da Minerva.
Ha introdotto l’On. Anna Ascani, Vicepresidente della Camera dei deputati, che ha confessato come da giovanissima anche lei avrebbe voluto giocare a calcio sempre che la madre non glielo avesse impedito, perché – a suo dire – le sarebbero venute le gambe storte.
L’evento é stato voluto e organizzato dall’On. Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia che, in evidente stato interessante, ha presentato la storia di questa calciatrice licenziata perché in attesa del suo secondo figlio, nonostante fosse considerata uno dei migliori portieri del calcio femminile italiano.
Ex portiera del Milan, all’epoca dei fatti era titolare della Lucchese, club di Serie C che, in palese violazione dell’art. 8 del CCNL, prima l’ha “messa fuori rosa”, impedendole di allenarsi con le altre giocatrici, e poi le ha ordinato di restituire il materiale sportivo consegnatole, vietandole di occupare il proprio posto letto, ed ha cercato di svincolarla dal contratto contro la sua volontà, privandola di qualsivoglia tutela economica e assistenziale.
Alice non si è rassegnata, dopo alcuni mesi ha rilasciato un’intervista che ha portato alla luce diversi casi come il suo, non solo nel calcio ma in tutte le discipline sportive.
Dopo la gravidanza non ha smesso di giocare a calcio – come i suoi dirigenti immaginavano – ma al contrario quell’evento ha segnato l’inizio del suo impegno dalla parte delle donne che hanno, come lei, il coraggio di inseguire i propri sogni.
Fin da bambina pur di giocare a calcio si lasciava chiamare “Alicio” e tagliava i capelli corti per confondersi con i maschietti; oggi rivendica l’equità nel calcio femminile, come in tutti gli sport che vedono impegnate le donne, perché venga rispettato il loro desiderio di realizzarsi non solo come atlete, godendo dello stesso trattamento economico dei colleghi uomini, ma anche come madri.
Ricordiamo che fino al 2020 il CCNL prevedeva la risoluzione del contratto di lavoro nel caso di gravidanza della calciatrice. Quello del 2022/2023 è stato il primo campionato professionistico femminile di serie A.
L’accordo collettivo del 2022 ha garantito una tutela ampia alle professioniste contrattualizzate, vietando espressamente all’art. 1.2 del CCNL “qualsiasi discriminazione basata sul sesso e sull’orientamento sessuale ovvero le convinzioni personali, che abbia come conseguenza o come scopo di compromettere o di impedire il riconoscimento, il godimento o l’esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali, secondo quanto previsto dal Codice delle pari opportunità tra uomo e donna e dal D.lgs 9 luglio 2003, n. 216, con particolare riguardo a ogni trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonché di maternità, anche adottive, ovvero in ragione della titolarità e dell’esercizio dei relativi diritti”.
Così come l’art. 25 CCNL pone l’accento sulla prevenzione, nell’ambiente lavorativo, di molestie sessuali, bullismo sessuale, molestie psicologiche, body shaming, molestie discriminatorie o, comunque, qualsiasi altra forma di violenza psicologica, ed è lo stesso club con cui la calciatrice è tesserata ad assumere il ruolo di “garante della tutela dei diritti fondamentali di tutto il suo personale e della responsabilità sociale che, come datore di lavoro, ha in relazione ai rapporti di lavoro ed interpersonali necessari basati sull’attività sportiva svolta”.
Nella tavola rotonda, moderata da Saverio Montingelli, inviato speciale Rai Sport, Vice Caporedattore, sono intervenuti: l’on. Mauro Berruto, già allenatore CT della nazionale maschile di pallavolo; Laura Giuliani, portiere del Milan e della Nazionale; Martina Piemonte, attaccante della Lazio e della Nazionale e Astrid De Berardinis, Vicepresidente di Women in Film, Television & Media Italia.
Il libro a breve diventerà una docu-fiction grazie ad Angelisa Castronovo e Tonino Moscatt con la loro Wellsee che, in collaborazione con Flowerland ed Fdam, ne cureranno la produzione.
Non ci resta che aspettare di vederlo sul grande schermo.

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